Più di 153 chilometri quadrati devastati dagli incendi, 24 morti, oltre 2.500 edifici andati radicalmente distrutti. È il bilancio, del tutto parziale visto che le fiamme ancora non sono state spente, dei due incendi che da una settimana stanno imperversando nella zona nord di Los Angeles. Utilizzando i dati satellitari che la Nasa raccoglie e distruibuisce attraverso il servizio Firms, Wired ha costruito due mappe degli incendi in California, che ne raccontano l’evoluzione.
Il Palisades fire
Si tratta dell’incendio che si è sviluppato nel quartiere di Palisades, zona colinare a nord delle spiaggie di Santa Monica. Secondo i dati di CalFire (California Department of Forestry and Fire Protection) sono 2 i morti confermate di questo incendio, 3 i feriti. Oltre 1.100 gli edifici andati radicalmente distrutti, 179 quelli danneggiati. Sono più di 5mila i vigili del fuoco impegnati nello spegnimento. Ecco come si è evoluto in questi giorni:
Ogni punto delle mappe degli incendi in California campione un’area sulla quale i satelliti hanno individuato le fiamme. L’ultimo bollettino, rilasciato alle 18:57 ora locale di domenica 12 (le 3:57 in Italia), afferma che “all’interno del perimetro dell’incendio è ancora presente del fuoco attivo. Vi sono ancora isole di vegetazione non bruciate che possono rappresentare una minaccia per le linee di contenimento”. Per la mattinata di oggi, la previsione è quella di un aumento dell’intensità del vento, circostanza non favorevole allo spegnimento delle fiamme.
L’Eaton fire
Il secondo incendio sta invece interessando la zona di Altadena, a nord della città di Pasadena e a 23 chilometri dal centro di Los Angeles. In questo caso sono 11 i decessi, 5 i feriti, 1.422 gli edifici distrutti. E sono oltre 3.400 i pompieri al lavoro per spegnere le fiamme. Questa la mappa dell’evoluzione del fuoco:
In questo caso, l’ultimo bollettino parla di vigili del fuoco impegnati a “rispondere alle richieste di intervento della cittadinanza, oltre che a costruire e migliorare le linee di contenimento” del fronte del fuoco. Anche in questa zona è previsto un aumento dei venti durante la notte, che “contribuiranno ad aumentare l’attività del fuoco in sacche nascoste di calore o in strutture bruciate con calore residuo”.