Con i soldi freschi già arrivati sui conti correnti, si muove la speculazione sul dolore degli obbligazionisti. Uffici legali senza scrupoli, faccendieri in possesso di grosse somme di denaro, stanno contattando i risparmiatori torresi offrendo un accordo capestro. Soldi subito, freschi e sicuri, anche se pochi, in cambio della cessione del credito. Puntano a quegli obbligazionisti, e sono ancora tanti, alle prese con una difficile situazione economica dopo aver perso tutto quello che era stato investito nella Deiulemar. La “Parmalat” del Vesuvio nella quale hanno perso tutto o quasi circa 13mila famiglie di Torre del Greco e dell’area limitofa. Ora, chi ha una possibilità economica forte, offre la metà di quanto dovrebbe incassare un risparmiatore giocando sull’effetto tempo. Chi deve pagare le bollette, mettere in piedi la propria economia disastrata dalla gestione degli armatori vampiri, potrebbe anche accettare questo tipo di proposta. Incassare qualcosa ma subito in cambio della cessione del proprio credito. Sono giorni delicati per la decisione della gestione di tutta la vicenda creditizia legata ai fondi di Bank Of Vallet. 180 milioni di euro che sono il frutto di un accordo transattivo che ha chiuso ogni vertenza. Entro la fine del mese, poi, potrebbero arrivare in porto le trattative per chiudere la transazione al 70% di cinque trust – Darly Company, Yellow Cats, Future Holdings, Fusons e Bigei – detenuti dalla Bsi Corporation. Il valore stimato dei cinque trust si aggira intorno ai 70 milioni di euro e un’e- ventuale «fumata bianca» potrebbe garantire agli ex obbligazionisti fino a 50 milioni di euro. L’accordo è stato sostanzialmente raggiunto, ma restano da definire le proprietà im- mobiliari da lasciare agli armatori-vampiri. A oggi le parti sembrano distanti, ma le «diplomazie» sono a lavoro per trovare un’intesa. Magari entro fine mese, in modo da chiudere in bellezza l’anniversario triste dell’esercito di vittime del grande crac.Intanto si discute anche della questione penale che pure tiene in ambasce i risparmiatori. A fine mese, invece, do- vrebbe – il condizionale resta d’obbligo, vista laprecedente sfilza di rinvii – partire in corte d’appello a Roma il processo-bis per la rideterminazione delle pene a carico degli armatori-vampiri. I 5 imputati sono stati già riconosciuti colpevoli del fallimento dell’ex fiore all’occhiello dell’economia all’ombra del Vesuvio, ma – come deciso in Cassazione a luglio del 2019 – potranno ottenere un ulteriore sconto rispetto alle iniziali condanne. Una volta diventata definitiva la sentenza, le curatele fallimentari potranno avviare alcune procedure per nuovi ristori ai truffati. Una decisione che viene richiesta con forza da numerosi risparmiatori ancora arrabbiati.
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Vincenzo Lamberti , 2022-05-17 05:40:37 ,