Oggi è il World Backup Day 2023 ossia la giornata in cui si celebra l’importanza del mettere al sicuro i propri dati per evitare di perderli in modo più o meno volontario, magari per imperizia oppure per un attacco informatico o ancora per un furto o smarrimento. C’è chi considera l’evento storico dell’incendio alla biblioteca di Alessandria d’Egitto come il primo significativo caso di massiccia perdita di dati: di certo in quel caso si parla di un archivio in formato cartaceo, ma il parallelo col digitale è valido visto che rappresenta perfettamente come sia possibile perdere in poco tempo un lavoro immane di anni. Ecco le perdite più disastrose della storia.
Dati preziosi
Un dipendente del dipartimento che si occupa dei veterani statunitensi subì il furto di un portatile e di un hard disk in dimora. All’interno delle memorie erano presenti informazioni personali su 26,5 milioni di militari già riformati o ancora in attività: il portatile fu poi ritrovato quando venne pubblicato un annuncio con una ricompensa di 50.000 dollari e l’Fbi dichiarò che nessuno aveva avuto accesso ai dati.
Nel 2009, il governo britannico riuscì nell’impresa di perdere le informazioni confidenziali su tutti i detenuti nelle prigioni sul territorio, con oltre 40.000 casi di crimine anche molto gravi. A commettere l’errore fu un dipendente statale che salvò le informazioni su un’unica penna usb che poi venne persa e peraltro non era nemmeno criptata dunque è verosimile immaginare che qualcuno l’abbia ritrovata.
Sempre nel Regno Unito era avvenuto un altro clamoroso precedente con il governo l’anno prima, nel 2008, con lo smarrimento fisico di un hard disk spedito via posta contenente dati di 25 milioni di cittadini con anagrafica, indirizzi, numeri del servizio sanitario e account bancari; anche questo non era criptato.
Anche la Marina britannica fu protagonista di un caso clamoroso nel 2008 con il furto di un portatile dall’auto di un dipendente governativo: sulla memoria erano presenti dati di 600.000 candidati a essere arruolati, uno storico che copriva gli ultimi dieci anni.
Portali disastrosi
Quasi nessuno si ricorda del portale ma.gnolia, che però nel 2005 diventò un servizio molto utilizzato online perché anticipava il concetto di condivisione di preferiti e di segnalazioni con una sorta di spirito social. Peccato che nel 2009 tutto andò perso per via di un malfunzionamento che corruppe i dati sui server: c’era un backup, ma non era stato eseguito correttamente e anche i suoi dati andarono corrotti costringendo alla chiusura del sito.
Nel 2011 il portale della società Health Net specializzata nel fornire e gestire assistenza medica perse in un sol colpo nove drive con informazioni personali su quasi 2 milioni di pazienti con dati finanziari e sulla sanità, anagrafica, indirizzi e altre info sensibili.
Non è un gioc(attol)o
Infine, vale la pena ricordare un quasi disastro come quello che aveva riguardato Toy Story 2: un dipendente Pixar aveva infatti cancellato per errore tutta la produzione dell’ultimo anno con un semplice comando che eliminò in blocco un pacchetto di file fondamentali. Il primo tentativo di recuperare il lavoro fallì, ma per fortuna un supervisore tecnico in quel momento in maternità aveva un backup fermo a due settimane prima: una percentuale non fu mai recuperata, ma si evitò il disastro campale.
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di Diego Barbera www.wired.it 2023-03-31 08:46:10 ,