Era il 2019: Zaniolo, all’epoca 20enne, sarebbe invece rimasto alla Roma fino a febbraio 2023, quando emigrò in fretta e furia in Turchia, al Galatasaray (esperienza brevissima, durata fino a giugno, prima del passaggio all’Aston Villa). Una carriera lampo costellata di non pochi momenti da ricordare: il debutto in Nazionale con Roberto Mancini nel 2019, la doppietta al Porto in Champions all’Olimpico, il gol decisivo nella finale di Conference League a Tirana contro il Feyenoord (2022). In mezzo due gravissimi infortuni alle ginocchia (nel 2020, rottura dei legamenti crociati) che hanno messo a rischio la carriera. La ripresa è stata lunga e molto faticosa, il crollo quasi repentino nel cuore dei romanisti.
Zaniolo tra cronaca nera e rosa
A Trigoria la considerazione cambia drasticamente. Ma non si tratta solo di storie calcistiche. Cronaca nera e cronaca rosa si intrecciano spesso nella vita capitolina di Zaniolo. Sui media esce di tutto: dalla relazione complicatissima con la (ex) compagna Sara Scaperrotta (prima gravidanza interrotta e la seconda inizialmente non voluta dal giocatore, oggi papà di Tommaso, nato nel 2021) all’audio di un incontro a luci rosse del talento giallorosso in un parco in piena notte al quartiere Talenti, episodio finito con l’apertura di un’indagine per «revenge porn» nei confronti di un giovane accusato di aver diffuso quel vocale via Whatsapp. E ancora: la doppia brutta avventura della madre con la malavita romana, derubata di un’auto nel garage di casa e poi aggredita di persona da una coppia di banditi arrestati e condannati.
Nello stesso periodo le scritte contro di lui e contro la madre — sempre presente nella vita social del figlio — a Trigoria e al Colosseo. Quindi le liti con gli ultrà laziali e il patteggiamento nel procedimento sportivo per aver denigrato — con un coro sul pullman dopo la vittoria in Conference — l’attaccante della Lazio Mattia Zaccagni, oggi sposato con Chiara Nasti, ex compagna proprio di Zaniolo che reagì con pesanti allusioni sessuali nei confronti di Nicolò. Dulcis in fundo, il 30 gennaio scorso, poco prima dell’addio, l’inseguimento in auto di pseudo tifosi fino alla sua abitazione a Casal Palocco. Insulti, minacce di morte, la famiglia terrorizzata. Allora uscì la storia degli ultrà arrabbiati per la sconfitta della Roma a Napoli. Oggi invece non si esclude che lo scenario potesse essere diverso.
(ha collaborato Gianluca Piacentini)
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2023-10-15 05:02:29 ,