Come nelle migliori pellicole hollywoodiane, anche questa storia d’innovazione comincia in maniera avventurosa ai tempi della Germania nazista. Nel 1937 Gertrude Lamfrom e la sua famiglia fuggirono dall’Europa e si stabilirono a Portland, nell’Oregon. Nel settore dell’abbigliamento da generazioni, anche sul nuovo suolo degli States, i Lamfrom fondarono la Columbia Hat Company, prendendo a prestito per l’attività il nome del celebre fiume.
Nacque così l’azienda di abbigliamento sportivo Columbia Sportswear che ha saputo distinguersi e affermarsi poi a livello internazionale grazie a un indovinato gilet multi-tasca ultraresistente negli anni ’60 e venti anni dopo con una giacca per l’outdoor comoda e traspirante. Columbia però è anche una realtà nota a livello mondiale per le tante tecnologie wearable sviluppate nel nuovo millennio.
Il numero di soluzioni proprietarie per garantire l’isolamento dagli agenti esterni e la temperatura ideale durante le attività outdoor è aumentato con il passare degli anni e non ha paragoni con altri brand che in in prevalenza s’affidano a tessuti di terze parti. Nonostante la validità tecnica il marchio per il inclinazione di noi europei (in termini di linea, colori e vestibilità) sconta ancora storicamente un appeal meno cool che lo penalizza in parte, sempre facendo un paragone con i competitor che viceversa, in alcuni casi, hanno intrapreso una deriva fin oltremisura modaiola.
Il centro di esame Columbia a Portland dove nascono queste soluzioni, che abbiamo avuto modo di visitare con un tour, vanta un simulatore solare, una camera in grado di imitare qualsiasi livello di temperatura e umidità riscontrabile sulla terra, una stanza per la abbondanza di qualsiasi intensità, una stampante 3d per i prototipi e un tagliere al laser.
Le aree principali attorno a cui sono studiate le soluzioni del team di esame e sviluppo sono quattro (Hot, Procection, Cool e Dry) e vanno incontro ognuna a un’esigenza da garantire durante lo sport: il caldo, la protezione dagli agenti atmosferici (come il vento), la ventilazione ideale e l’isolamento dall’acqua nelle diverse forme di abbondanza e neve.