Author: Chiara Maffioletti
Data : 2022-12-08 08:58:02
Dominio: www.corriere.it
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La scelta dell’abito di un presidente del Consiglio non era mai stato un tema. Arrivando alla Prima della Scala Meloni ha detto: spero che l’abito sia all’altezza delle vostre aspettative
Non eravamo abituati a chiederci «chissà come sarà vestito il presidente del Consiglio». Semplicemente, non era un tema. Eppure al primo grande evento mondano di Giorgia Meloni, la Prima della Scala, l’attesa era anche per come si sarebbe presentata a teatro, che abito avrebbe scelto, che trucco, che pettinatura. Scandagliata come nessuno tra i suoi predecessori, il «signor presidente del Consiglio» ha compiuto un’altra piccola rivoluzione, attraverso alcuni messaggi che – passata l’euforia della serata – diventano come quei fiocchi di neve dentro le palle di vetro: una volta che si depositano nella sfera tutto il panorama diventa improvvisamente più chiaro. «Spero che l’abito sia all’altezza delle vostre aspettative», ha detto la premier al suo arrivo. Un pensiero che non ci si aspetterebbe, forse, dalla tostissima Giorgia Meloni, una che non ha paura di parlare chiaro con i suoi alleati, di mettere paletti, di discutere con i sindacati (era successo proprio nella mattinata di ieri). Può essere un problema l’abito che indossa?
E invece sì, anche lei, ha mostrato un briciolo se non di insicurezza almeno di vulnerabilità proprio lì dove cadiamo quasi tutte: l’immagine, l’aspetto estetico. Una di noi, in questo senso per davvero. Non c’è destra o sinistra, ma una donna che sa che anche la scelta del suo vestito sarà analizzata come mai si farebbe con un uomo. Ma se anche il pensiero c’era, la presidente del Consiglio ha deciso di affrontarlo come meglio sa fare: di testa sua. Non è stata cauta, non ha ragionato per sottrazione: è andata dallo stilista che meglio interpreta lo spirito della Prima – Giorgio Armani – e ha scelto un abito elegante ma non sottotono, che lasciasse scoperte le sue spalle, dettaglio non irrilevante (e lei non poteva non saperlo). Non un tailleur difficilmente commentabile, nemmeno un abito accollato e sobrio come quello di Ursula von der Leyen. Alle prese con le aspettative che ancora hanno un peso diverso su donne e uomini, Meloni ha deciso di non negarle – che fosse emozionata, e molto, si capiva – ma al contempo di arrivare presto a un dunque: sono Giorgia, e alla Prima della Scala vado vestita così.
Dietro quel vestito si trova ancora una volta quella donna forte che non perde occasione per affermarsi, anche quando costa un pizzico fatica, anche quando deve vincere qualche titubanza. Al netto delle idee politiche (qui non c’entrano), questa donna che per prima si trova a fare cose che da sempre erano state monopolizzate dagli uomini, sta cercando di portare avanti l’ambizione forse più sovversiva tra tutte, cioè comportarsi di testa sua, con quel pragmatismo che pare voler liquidare ogni questione nel più breve tempo possibile. Compreso un evento come la Prima della Scala dove «il signor presidente del Consiglio» si è mostrato con le spalle scoperte e poi speriamo bene. Se alle Prime del futuro le future signore presidenti del Consiglio (e tutte le altre, giù in platea) non si chiederanno più se il loro abito sarà all’altezza delle aspettative, forse un pochino lo si dovrà anche a quelle spalle scoperte sul Palco Reale.
8 dicembre 2022 (modifica il 8 dicembre 2022 | 09:57)
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