7 febbraio 2013 – Stagione 2
C’era una volta un politico piccolo piccolo che tutti davano per finito. E regolarmente risorgeva dalle sue ceneri. Montanelli lo chiamava “Il Rieccolo”: coniò il termine per Amintore Fanfani, cavallo di razza della Dc, allo scopo di evidenziarne l’impossibilità di buttarlo fuori anche dopo le più cocenti sconfitte. Come ad esempio, il referendum sul divorzio perduto clamorosamente. Oggi lo stesso termine viene adesso usato per Berlusconi. L’editoriale di Marco Travaglio per Servizio Pubblico.
Berlusconi Rieccolo
Nella sua rubrica sul Corriere della Sera, Montanelli risponde a un lettore e ricorda come nacque quel ‘nomignolo’:
Di recente, sul Corriere della Sera , Sebastiano Vassalli ha scritto che fu Fortebraccio (Mario Melloni) a inventare per Fanfani la definizione di «arieccolo». A me pare invece di ricordare che fu Indro Montanelli (senza quella «a» iniziale, che sa di romanesco più che di toscano), spiegando che si trattava di quelle figurine di gesso dal fondo semisferico e dal centro di gravità molto basso che, anche se abbattute con un dito, si rialzano immediatamente.
Le chiedo: mi sbaglio io?
No, Vassalli si è sbagliato. Il «Rieccolo» era farina del sacco mio, o migliore del sacco di Firenze, dove fu coniato per due zitelle che ogni mattina facevano la loro comparsa, a braccetto, in via Tornabuoni, nella vana attesa che qualcuno si fermasse a parlare con loro o le invitasse a pranzo. «Le rieccole» le chiamavano, e io, nel trasferire questo nomignolo a Fanfani, ricordai appunto il precedente: escludo che Fortebraccio se ne fosse adeguato. Mio, ma anch’esso ripescato nel gergo fiorentino, fu il secondo nomignolo che appioppai a Fanfani per la sua prontezza nel rialzarsi dopo qualsiasi sconfitta: «il Misirizzi». Devo dire che Fanfani non mi mise mai il broncio per queste trovatine. Anzi, quando m’incontrava, mi chiedeva: «Ne ha qualche altra?».
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