25 settembre 2014 – Stagione 4
L’editoriale di Marco Travaglio: Renzi e l’articolo 18. “Lo chiamano sentite che meraviglia, che soavità ‘contratto a tutele crescenti’. Più invecchi, più tutele hai. Ma l’azienda può cacciarti a qualunque età. Lavori sotto ricatto tutta la vita. Le tutele saranno pure crescenti, ma non si vedono proprio. E allora come fanno a crescere? Come un preservativo ritardante: solo che è vuoto, dentro non c’è nulla da ritardare”.
Renzi e l’articolo 18
Continua l’analisi del giornalista: “Ma è vero come dice Renzi che in Italia non si assume e non ci sono investimenti per colpa dell’articolo 18? E quindi sarebbe la scelta migliore abolirlo. Mi voglio rovinare e non rispondo io. Faccio rispondere ad una fonte autorevolissima. ‘Se le aziende non investono in Italia non è per l’articolo 18. Il problema è la corruzione continua e a questo la politica dovrebbe pensare. L’articolo 18 è un totem ideologico, modificarlo non cambia nulla. Io ricevo imprenditori russi, cinesi, coreani. E se gli chiedo d’investire mica scappano perché c’è l’articolo 18. Scappano per la burocrazia, le tasse, la giustizia. L’articolo 18 è un feticcio, è un falso problema. Il problema del lavoro non è l’articolo 18. Il mio programma prevede prima di aggredire i 120 miliardi di evasione fiscale’. Adesso è il momento di rivelare questo genio che parlava così bene… Quel genio era Matteo Renzi due anni fa”.
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