di Eugenia Burchi
“Mi è piaciuto raccontare questa storia, ma Marte è davvero un enorme sasso.” Leo Ortolani, fumettista italiano pluripremiato (e geologo di formazione), è giunto ormai al suo terzo fumetto in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana. Dopo aver raccontato la Stazione Spaziale Internazionale e le missioni lunari, Blu tramonto si focalizza ora sulla prossima frontiera delle esplorazioni umane: Marte, il pianeta rosso. Ne abbiamo parlato insieme nella cornice di Lucca Comics and Games 2021 e in occasione del suo panel con Fabrizio Zucchini dell’Agenzia Spaziale Italiana, moderato dalla scrittrice e amica Licia Troisi.
Partendo proprio dal pianeta, Ortolani sottolinea come in questo momento sia davvero inospitale: “Dal punto di vista scientifico, il terreno è velenoso, l’aria è irrespirabile e rarefatta, le radiazioni solari uccidono. Geologicamente parrebbe essere ancora attivo, ma lo presumiamo sulla base di un movimento registrato diecimila anni fa. Il motivo per cui questo “sasso” è così interessante da studiare è proprio capire come mai un pianeta che aveva oceani, acqua e atmosfera si sia ridotto così. Ma di sicuro non considererei Marte come il nostro piano B: è un pianeta che è già finito male, ma può essere un gradino importante per salire verso le stelle.”
Zucchini sottolinea come Marte sia davvero molto lontano: la Terra e Marte distano 54 milioni di chilometri mentre la Luna, il corpo spaziale più lontano su cui l’umanità abbia messo piede finora, dista “solo” 348mila chilometri. “Inoltre, servono ancora sia i motori giusti che la tecnologia adatta a schermare gli astronauti dalle radiazioni. Si parla di 2030, 2040: ma forse è più speranza che scienza.”
Tornando al fumetto, colpisce come in questo caso il celebre ratto di Ortolani non sia accompagnato da astronauti riconoscibili, come era accaduto nei due libri precedenti con agli alter-ego di Nespoli e Parmitano, ma sia invece da solo: un operaio che ha scelto di rimanere su Marte dopo la partenza dei colleghi. Ortolani conferma: “Su Marte ovviamente non ci sono personaggi già pronti da essere inseriti in una narrazione, quindi li ho dovuti portare io. Mi sono molto divertito a aggiungere Nicolas Cage come spalla comica del protagonista: Cage è quello che viaggia sul pianeta in occhiali da sole, tutto quello che fa diventa bello perché lui crede in quello che fa.” Ma Ortolani ha inserito anche un personaggio misterioso, catalizzatore di una storia di avvicinamento e amore: “Da lettore e da nerd mi piaceva anche l’idea di portare su Marte principesse esotiche e misteriose, frutto dello storico immaginario fantascientifico legato a marziani e marziane. ‘La donna eterna’ di Guido Buzzelli e le donne di Frank Frazetta sono stati gli input, i ricordi del passato su cui ho creato l’entità femminile che personifica la vita su Marte.”
Nel lavoro e nelle parole di Ortolani si percepisce una fortissima passione per lo spazio e le esplorazioni spaziali: “Quando incontro persone come Paolo Nespoli o Luca Parmitano penso che questi uomini siano come il capitano Kirk: sono stati nello spazio! Personalmente non credo che potrei mai fare un viaggio spaziale, ma proprio per questo gli astronauti mi affascinano tantissimo.”
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2021-10-31 14:48:07