Leonardo da Vinci era un compulsivo: i manoscritti che ha lasciato sono tantissimi, molti quelli dispersi. Più di una ventina le raccolte, tra cui spicca il Codice Atlantico conservato alla Biblioteca Ambrosiana di Milano con 1119 fogli, in 12 volume, in formato “atlante” (grande e di complessa consultazione): è il cuore di questa mostra online che, per la prima volta, permette a chiunque, da qualsiasi parte del globo, di navigare tra le sue pagine. “La tecnologia, con la digitalizzazione e il riconoscimento delle parole e delle immagini, favorisce una consultazione più immediata, ma questa è solo una parte del prodigio”, commenta Sood mentre ci fa vedere sullo schermo alcune delle narrazioni presenti in mostra, realizzate analizzando i materiali dei codici. Ci sono gli studi sul volo, le spirali, il moto perpetuo.
Tutto suggestivo e di grande effetto ma, tutto sommato, niente di nuovo per chi già conosce l’opera di Leonardo. Ed è qui che entra in gioco l’intelligenza artificiale: “L’intelligenza artificiale non offre solo un panorama completo sulla poliedricità della mente di Leonardo: offre nuove ispirazioni. Grazie a questa tecnologia, possiamo generare noi stessi disegni e animazioni combinando e trascinando tra loro disegni dello stesso Leonardo, generando così con l’aiuto di Google Ai Image Generation Research nuove stravaganti idee che, chissà, potranno dar spunti e riflessioni ai Leonardo del futuro”, spiega Sood a Wired mentre combina l’immagine di un gatto e di un cane. Il risultato è una sorta di disegno “leonardesco” con una testa di gatto su un tavolino e un cane che la osserva. “Questo genere di tecnologia trasformativa permette di accostarsi in modo diverso al mondo dell’arte e della creatività: non siamo più solo dei fruitori di un dipinto o di un testo scritto o di una musica, ma possiamo sfruttare ciò che l’Ai ha imparato per creare noi stessi qualcosa di nuovo”, commenta Sood.
Quando gli chiediamo se non sarà proprio l’Ai a seppellire il lavoro di tanti creativi di oggi, considerato che già diversi illustratori e scrittori hanno lanciato l’allarme circa l’appropriazione indebita di “opere d’ingegno” da parte di programmi di generazione di immagini e testi che sfruttano l’Ai, Sood rileva: “Il cambiamento è già in atto, noi crediamo profondamente nella collaborazione tra l’uomo e la macchina e un progetto come questo non sarebbe stato possibile senza gli studi e l’intelligenza delle persone che vi hanno lavorato. Come dicevo, la vera magia non è quella realizzata dalle macchine”.
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di Francesca Amè www.wired.it 2023-07-03 09:30:00 ,