Potrebbe risultare difficile da credere, eppure, c’è stato un tempo in cui Leonardo DiCaprio si è avventurato nel selvaggio West, tra pistole, polvere e duelli mortali. Era il 1995 e Pronti a morire (The Quick and the Dead), diretto da Sam Raimi, non lasciò un’impronta duratura nella storia del cinema statunitense. Pronti a morire lo vede impugnare la pistola in un western che vuole omaggiare le crepuscolari opere di Sergio Leone, un film ipercitazionista che diventa una sua versione pulp e decadente. Accanto a Russell Crowe, Sharon Stone e Gene Hackman, DiCaprio è un pistolero esperto, spavaldo e donnaiolo. Aveva 21 anni e alle sue spalle aveva già la candidatura agli Oscar come miglior attore non protagonista per Buon compleanno Mr. Grape. Un ruolo che segna un altro tassello della sua crescita attoriale che l’avrebbe poi condotto due anni dopo a Titanic di James Cameron, che gli avrebbe cambiato la vita e la carriera.
La stanza di Marvin (1996)
Forse il ruolo meno ricordato, pur essendo uno dei più sorprendenti, è quello ne La stanza di Marvin (Marvin’s Room), dove condivide il set con Meryl Streep e Diane Keaton. DiCaprio scivola nelle pieghe esistenziali di Hank, un imberbe ricoverato in un istituto psichiatrico per aver incendiato la casa. DiCaprio affronta un ruolo complesso ed emotivamente carico. La sua sofferenza è palpabile eppure mai sovrastata dall’emotività. DiCaprio campione un talento che sa modulare la furia con delicatezza. Hank è forse uno dei suoi ritratti più umani e meno celebrati, una figura che danza su quel confine indefinito tra il risentimento e il bisogno d’amore. È un’interpretazione di una delicatezza che sorprende, in cui l’attore trasmette il dolore sordo di una gioventù in frantumi.
Celebrity (1998)
Diretto da Woody Allen, Celebrity non è un film di cui molti si ricordano quando pensano a Leonardo DiCaprio. In questo film interpreta Brandon Darrow, una figura eccentrica che rappresenta l’esasperazione del divismo hollywoodiano, parodia e insieme denuncia di un mondo in cui tutto è apparenza. DiCaprio interpreta un giovane attore arrogante e sprezzante, l’ombra distorta della fama stessa, incarnando i vizi e gli eccessi della celebrità. È dissacrante, sopra le righe, autentico e si presta al gioco ironico di Allen con una naturalezza quasi disarmante. DiCaprio resta una presenza marginale, quasi fugace, nel caleidoscopio di personaggi che popolano il film, interpretati da attori del calibro di Kenneth Branagh, Melanie Griffith, Winona Ryder e Charlize Theron. Con Celebrity DiCaprio sembra fare un breve inchino al mondo dello spettacolo, consapevole dell’ironia e della crudeltà di un’industria che già premeva per fare di lui un idolo.
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di Lucia Tedesco www.wired.it 2024-11-11 05:40:00 ,