Il segretario: «Chiesto sacrifici, impossibile ricandidare tutti». Escluso l’ex ministro Lotti e la sua corrente Base riformista non partecipa al voto per protesta. Rinunciano Cirinnà e il costituzionalista Ceccanti. Quattro gli under 35 capolista: Scarpa, Cerroni, La Regina, Sarracino.
La direzione del Pd, convocata a tarda sera dal segretario Enrico Lett
a, ha approvato la delibera per la votazione delle liste per le elezioni politiche del 25 settembre con 3 contrari e 5 astenuti. Alla votazione non hanno partecipato i componenti di Base riformista, la corrente guidata dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini e dall’ex ministro Luca Lotti
; quest’ultimo, peraltro, è rimasto escluso dalle liste al termine di un durissimo braccio di ferro. La riunione, inizialmente prevista alle 11 della mattina di Ferragosto, era stata rinviata alle ore 15, poi ulteriormente ritardata alle 20 e di nuovo slittata alle 21.30 a causa della forti tensioni interne.
Letta sarà il capolista alla Camera per Lombardia e Veneto, Carlo Cottarelli capolista al Senato a Milano, il virologo Andrea Crisanti capolista in Europa secondo fonti dem. Ci sono anche quattro giovani under 35 capolista: Rachele Scarpa, Cristina Cerroni, Raffaele La Regina, Marco Sarracino. Dal Nazareno fanno inoltre sapere che la parità di genere è stata rispettata nelle liste. A Bari, collegio uninominale per al Camera, correrà la scienziata Luisa Torsi. Per il Senato, al proporzionale in Puglia correranno: Francesco Boccia, Valeria Valente e Antonio Misiani.
Dà l’addio all’esperienza parlamentare la senatrice Monica Cirinnà, madre dell’omonima legge, che ha istituito le Unioni civili in Italia sia per le coppie omosessuali sia per quelle eterosessuali. «La mia avventura finisce qui: comunicherò la mia non accettazione della candidatura. Mi hanno proposto un collegio elettorale perdente in due sondaggi, sono territori inidonei ai miei temi e con un forte radicamento della destra. Evidentemente per il Pd si può andare in Parlamento senza di me, è una scelta legittima. Resto nel partito, sono una donna di sinistra ma per fortuna ho altri lavori».
Interpellate sui motivi dei rinvii, fonti del Nazareno avevano riferito di «fisiologiche turbolenze» e di «riunioni in corso»: per la prima volta, i posti a disposizione dei candidati nelle liste sono ridotti di un terzo per effetto del taglio dei parlamentari in vigore dalla prossima legislatura. Sempre fonti vicine al leader dem riferiscono che Letta ha esordito così: «Avrei voluto ricandidare tutti i parlamentari uscenti. Impossibile per il taglio dei parlamentari ma anche per esigenza di rinnovamento». «Ho cercato di comporre un equilibrio – ha proseguito – e chiesto personalmente sacrifici ad alcuni. Ringrazio quanti spontaneamente hanno fatto passo indietro comprendendo esigenza rinnovamento». «Potevo imporre persone “mie” ma non l’ho fatto perche il partito è comunità. Non ho fatto tutto da solo come avvenne quatto anni fa», ha concluso riferendosi al modus operandi dell’ex segretario Matteo Renzi nel 2018.
Tra i nomi c’è anche quello del costituzionalista Stefano Ceccanti, candidato al proporzionale in Toscana al quarto posto, una elezione di fatto impossibile. Lo stesso Ceccanti ha fatto poi sapere che rinuncerà.
15 agosto 2022 (modifica il 16 agosto 2022 | 01:17)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi la notizia su: Corriere.it – Politica
LEGGI TUTTO
Greta Sclaunich , 2022-08-15 21:15:30 ,