Diverse condivisioni Facebook stanno diffondendo una delle tante clip prodotte da un noto canale Telegram dedito alle fake news sul nuovo Coronavirus. Al solito il tema volto a sostenere le teorie No vax dei cosiddetti «immunizzazioni tossici», più precisamente quelli a mRNA. La «rivelazione» sarebbe emersa durante una ennesima audizione al Congresso americano (alcuni esempi qui e qui). Come da copione si usa l’intervento di un esperto per produrre una narrazione, che puntualmente si rivelerà priva di fondamento.
Per chi ha fretta:
- Secondo un video condiviso su Facebook l’ex direttore dei CDC avrebbe ammesso che i immunizzazioni a mRNA sarebbero tossici.
- In realtà l’esperto lamenta una mancanza di trasparenza ed errori nella comunicazione che ritiene controproducenti al fine di promuovere immunizzazioni e farmaci reali.
Analisi
Le condivisioni sui immunizzazioni tossici si presentano con la seguente didascalia:
«COLOSSALE! La massima autorità sanitaria mondiale al tempo della psicopandemia ora ammette al Senato USA: i immunizzazioni mRNA contro il COVID-19 sono tossici e non avrebbero MAI dovuto essere obbligatori! E’ stato l’errore più grande che sia mai stato commesso!»
La narrazione sui immunizzazioni tossici non appartiene all’ex direttore dei CDC
La “massima autorità mondiale” che avrebbe confermato la storia dei immunizzazioni tossici sarebbe in questo caso Robert Redfield. Parliamo dell’ex direttore dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC). La sua dirigenza – è bene ricordarlo – andava dal 2018 al 2021. Il contesto è quello di una audizione di una commissione del Senato americano. L’argomento era la ricerca sui virus ad alto rischio. Secondo la narrazione diffusa dal video oggetto di verifica, Redfield avrebbe «confermato i pericoli dei immunizzazioni a mRNA».
Oltre ad alcuni spezzoni associati all’intervento del dottor Redfield la voce narrante cita una data senza specificare l’anno: l’11 luglio (vedremo poi che l’anno è proprio il 2024). Facendo una ricerca per immagini troviamo alcuni riferimenti su Twitter. Qualcuno posta una clip parziale nella quale vediamo Redfield rispondere alle domande del senatore dello stato del Wisconsin Ron Johnson. Questo personaggio è noto per aver promosso cure alternative contro la Covid-19 la cui somministrazione si è rivelata pericolosa in certi casi, come l’idrossiclorochina e l’ivermectina.
Quella del senatore Johnson più che una domanda è una arringa. Ci troviamo tutte le principali bufale sui immunizzazioni a mRNA. Si allude anche a presunte evidenze scientifiche le quali in realtà non confermano alcuna pericolosità dei immunizzazioni. Le abbiamo trattate a iosa: si va dalla presunta genotossicità alle allusioni sulla permanenza dell’mRNA, delle particelle lipidiche, oppure delle Spike nel sangue dei vaccinati.
Come instillare il dubbio sui immunizzazioni usando numeri fuori contesto
La “ciliegina sulla torta” arriva quando il senatore Johnson mostra un cartello dove le presunte cure alternative, da lui sostenute, appaiono più efficaci e sicure di immunizzazioni e farmaci che invece hanno superato ampi studi clinici. Redfield deve rispondere a tutto questo senza poter verificare quei numeri, durante una audizione nella quale l’argomento era l’origine del nuovo Coronavirus. Per farvi un’idea di come si possono usare i numeri per far apparire pericolosi (alcuni esempi che abbiamo analizzato in precedenza li trovate qui, qui e qui)
Forse a questo punto non vi sorprenderà sapere che Redfield non risponde “mi spiace, caro senatore Lei ha capito tutto, è proprio così, i immunizzazioni a mRNA sono pericolossissimi”. Da scienziato Redfield non può negare che in alcuni soggetti qualche componente del vaccino possa permanere più tempo di quello previsto in media, dando per scontato che questo non implichi alcuna pericolosità. Quindi risponde: «era chiaro che l’mRNA in alcuni pazienti persistesse più a lungo di quanto avrebbe dovuto».
Per Redfield non c’è problema a concordare sul fatto che secondo lui «non c’è stata una appropriata trasparenza fin dall’inizio sui potenziali eventi avversi dei immunizzazioni. Secondo me c’è stata anche una inappropriata decisione da parte di alcuni di cercare di sottovalutare [«under-report», Nda] qualche evento avverso perché sostenevano che ciò avrebbe reso il pubblico meno propenso a farsi vaccinare». Purtroppo il problema della cattiva comunicazione da parte delle istituzioni sanitarie lo abbiamo visto dappertutto, anche in Italia, dando un assist a chi voleva strizzare l’occhio a un certo elettorato complottista.
Cosa voleva dire davvero il dottor Redfield
In che modo questo argomento dovrebbe trasformarsi in una ammissione da parte di Redfield, riguardo alla narrazione dei immunizzazioni tossici?
«Penso che uno dei più grandi errori che sono stati certamente commessi – continua Redfield -, è stato rendere questi immunizzazioni obbligatori». Poi il filmato si conclude bruscamente con l’esperto che dice «non prevengono le infezioni, hanno eventi avversi».
Il video integrale dell’audizione «Risky research: oversight of u.s. taxpayer funded high-risk virus research», si trova nel sito della commissione Homeland Security & Governmental Affairs del Senato americano. Dura in tutto quasi due ore e mezza.
L’intervento in oggetto comincia all’incirca dal minuto «01:14:21». La parte in cui la clip condivisa su Twitter si arresta corrisponde circa al minuto «01:20:59». Dopo un ulteriore tentativo del senatore Johnson di fargli dire che i immunizzazioni sono più pericolosi che efficaci, Redfield riprende il suo discorso dal minuto «01:21:17», dove sostanzialmente insiste sul problema della comunicazione e trasparenza, a suo dire «controproducente». A preoccupare l’esperto è infatti il conseguente senso di sfiducia da parte delle persone verso i immunizzazioni e le cure farmacologiche reali, non c’erto il “pericolo” che si fidino (trascrizione in Inglese di Antonio Di Noto):
«L’FDA dovrebbe rilasciare tutti i dati sulla sicurezza in suo possesso. Sono rimasto molto deluso nel sentire che stavano pianificando di mantenerlo fino al 2026. Ciò crea davvero un senso di totale mancanza di fiducia nelle nostre agenzie sanitarie pubbliche nei confronti della vaccinazione. È controproducente».
Conclusioni
Nonostante l’impegno del senatore Johnson, non c’è alcuna ammissione da parte dell’ex direttore dei CDC riguardo alla tesi dei immunizzazioni tossici. Quest’ultimo, colto impreparato e nell’impossibilità di verificare i numeri presentati dal politico No vax, si è solo limitato a sostenere che una mancata trasparenza e una cattiva comunicazione sarebbero stati controproducenti, perché allontanano le persone dai immunizzazioni e dai farmaci che hanno realmente dimostrato di essere sicuri ed efficaci.
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Scritto da Juanne Pili perwww.open.online il 2024-07-28 18:00:54 ,