La Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa ha lanciato un appello chiedendo la creazione di un fondo di dieci milioni di franchi svizzeri per sostenere i soccorsi gestiti dalla Mezzaluna Rossa in Libia. “In genere i medicane non presentano tutte le caratteristiche dei veri uragani, anche se, in rari casi, possono raggiungere un’intensità pari o simile“, afferma Azhar Ehsan, ricercatore associato presso l’International Research Institute for Climate and Society della Columbia University. Come per gli uragani, le variazioni di temperatura e umidità nel mar Mediterraneo determinano la formazione del fenomeno. Le alte temperature della superficie marina alimentano eventi sempre più distruttivi che, secondo gli studiosi del clima, saranno la nuova normalità. Ma non sono gli unici fattori.
La corrente a getto, i getti d’aria che attraversano i livelli superiori dell’atmosfera terrestre, svolge un ruolo significativo nel determinare la posizione dei medicane, spiega Ehsan. E con l’arrivo di un nuovo El Niño, la corrente a getto si sta spostando verso sud e verso est, portando potenzialmente i medicane anche in zone più meridionali. Attualmente, questo rende la costa nordafricana più vulnerabile al fenomeno. Al contrario, quando El Niño viene sostituito da La Niña, la corrente a getto si sposta leggermente verso nord e rende l’Europa meridionale più soggetta al fenomeno degli uragani mediterranei. Ma non ci sono solo gli effetti di El Niño da considerare: il cambiamento climatico sta provocando un’alterazione della corrente a getto, rallentandola in modo tale che le correnti da est a ovest, che normalmente sono molto veloci, deviino in direzione nord-sud. Questo fenomeno ha causato la formazione di cupole di calore in prossimità del Mediterraneo, che sono state all’origine di temperature da record sulla superficie marina.
Le dimensioni, l’intensità e il percorso del ciclone Daniel – insieme alle vittime causate dal suo passaggio – sono, abbastanza prevedibilmente, legati ai cambiamenti climatici. Sorprendentemente, le ricerche suggeriscono che i cambiamenti climatici renderanno le tempeste meno frequenti; mentre le temperature della superficie marina aumenteranno, altre condizioni atmosferiche necessarie per innescare questi fenomeni spariranno a causa del riscaldamento mondiale. D’altro canto, però, le tempeste che si svilupperanno saranno più forti che mai. È una minaccia che i paesi avrebbero dovuto prevedere. Nel settembre 2020, il medicane Ianos si è abbattuto sulla Grecia con la forza di un uragano di categoria due, generando livelli record di precipitazioni. I gravi danni alle infrastrutture e le quattro vittime hanno attirato l’attenzione dei media e dei ricercatori. La ricerca che prevedeva l’aumento della minaccia dei cicloni a causa dei cambiamenti climatici antropogenici era stata pubblicata solo venti mesi prima, nel gennaio 2019.
Come ha dimostrato la Libia, molti paesi non sono ancora attrezzati per far fronte alla minaccia. Gli stati del Mediterraneo devono ora pensare a come proteggersi meglio dalla prossima massiccia ondata di maltempo e adottare misure proattive per migliorare i sistemi di allerta precoce. Secondo Ehsan, migliori sistemi di monitoraggio e di allerta precoce possono e potranno salvare vite umane, consentendo alle autorità di evacuare le persone, fornire assistenza medica e prendere le altre precauzioni necessarie per ridurre al minimo le perdite di vite umane e i danni alle proprietà. Inoltre, una comunicazione efficace assicura che le informazioni fondamentali raggiungano le comunità colpite e i soccorritori in modo rapido e affidabile. Al momento, in Libia, questo non sta accadendo.
A lungo termine, Ehsan sostiene che lo sviluppo e la fortificazione delle infrastrutture possano aiutare i paesi a resistere agli impatti di eventi climatici estremi, riducendo il rischio di danni e perdite. Dando priorità alla preparazione e alle misure proattive, i paesi possono mitigare l’impatto delle future catastrofi naturali prima che sia troppo tardi.
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di Bryson Masse www.wired.it 2023-09-16 04:20:00 ,