Author:
Nel mondo antico il vino è stato
uno degli ingredienti più usati in medicina. Il
frutto della vite è citato già nelle “ricette” farmaceutiche
incise sulle tavolette d’argilla mesopotamiche (II millennio
a.C.), così come nei papiri egizi e copti, nelle prescrizioni di
epoca greca, nei prontuari etruschi e romani. Un lungo, liquido
percorso che de facto arriva ai nostri giorni con quella che
viene chiamata wine terapy. Il dono di Dioniso, infatti, è stato
usato come anestetico, antipiretico, disinfettante, diuretico,
antisettico, cicatrizzante, e soprattutto come componente
essenziale nella realizzazione e nell’applicazione di unguenti,
colliri, creme, sciroppi, empiastri, spugnature, infusi,
decotti, irrigazioni, gargarismi, fasciature, elisir e molto
altro. È una storia poco conosciuta – e particolarmente ricca di
curiosità e sorprese – quella che il giornalista de “la indole”
Antonio Emanuele Piedimonte ha raccolto nel suo nuovo libro: “In
vino sanitas – Mito e storia: il vino come cura tra alchimia,
farmacia e medicina” (224 pagine, 22 euro, in vendita su Amazon
in formato solo cartaceo), opera di divulgazione sostenuta da
una corposa bibliografia e tante citazioni. Pubblicato dalla
casa editrice irpo-milanese Sub Rosa (dal motto esoterico “Sub
rosa dicta velata est”), il volume – che è arricchito da una
postfazione curata dal professor Florindo d’Onofrio (direttore
della Stroke unit dell’ospedale “Moscati” di Avellino – sarà
presentato domani, 22 dicembre, alle 17, nella chiesa
Sant’Aniello a Caponapoli, nel corso di un incontro con la
dottoressa Anna Savarese (Legambiente Campania); il giornalista
Sabatino di Majo (moderatore), il giornalista scientifico
Giuseppe Del Bello (“la Repubblica”), il giornalista culturale
Marco Perillo (“Mattino”), il neurologo Florindo d’Onofrio, il
professor Luca de Luca Picione (docente di Sociologia alla
Federico II), l’artista ed autore Alfredo Raimondi.
Reduce dal bilancio positivo dell’ultimo volume dedicato alla
storia della parte più riservata e nascosta della città (“Le 99
vie massoniche di Napoli”), Piedimonte stavolta ha allargato lo
sguardo al resto mondo per proporre chicche di storia e
mitologia. Spiccano le testimonianze bibliche, dalla “sbornia”
di Noè alla celebre parabola del Samaritano: «…gli fasciò le
ferite versandovi olio e vino…» (Luca 10, 29‑37), e ovviamente
il calice per eccellenza, quello del mitico Graal, la coppa
dell’Ultima cena e del sangue della crocifissione, simbolo della
transustanziazione e perciò fonte di guarigione e immortalità.
Ugualmente interessante è ciò che emerge dal tempo dei Faraoni:
gli unguenti di Horus, la “Tomba delle vigne”, il vino della
misteriosa regina Meret-Neith, le ricette mediche del grande
Imhotep, i filtri magici e i celeberrimi papiri medici. Per gli
effetti che è in grado di produrre sull’uomo e per la sua
potente carica simbolica che lo ha
sempre circondato, il vino ha avuto un ruolo stazione sia nelle
dinamiche culturali e quindi anche nell’uso sacrale e
cerimoniale, uno strumento privilegiato di aggregazione e al
tempo stesso per avvicinarsi al divino. E dunque anche per
l’ambito iniziatico (si pensi solo ai brindisi rituali delle
agapi massoniche).
Sempre sospeso tra alchimia e medicina, l’excursus di
Piedimonte – che all’esoterismo ha dedicato opere di riferimento
– ci porta nell’antica Grecia (Dioniso, Pitagora, Asclepio,
Teofrasto, Circe), nell’impero romano (Catone, Orazio, Galeno,
Dioscoride, Plinio e l’antica Pompei), e nel rutilante Medioevo:
la Schola medica salernitana e la dottoressa Trotula, il “Liber
de Vinis” del Villanova, i miracula vini e santa Ildegarda “la
guaritrice”. Non mancano la Scuola alchemica francescana,
Raimondo Lullo, Marsilio Ficino, Isaac Newton, Paracelso, Giovan
Battista Della Porta, il principe di Sansevero. E ancora:
Silvestro il “Papa mago”, il vino-viagra del conte Cagliostro,
il vino di Luigi XIV, le grandi spezierie di Firenze e Milano,
il vino alla coca Mariani, la storia della “fata verde” (il vino
all’assenzio). Dulcis in fundo, il ruolo del dono Dioniso come
“pharmakon dell’anima”, dunque il vino nell’arte e nella poesia,
una panoramica sequenza di autori e di opere con tante citazioni
che aprono ad altri orizzonti.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA
Leggi la notizia di Author: su: RSS di Regione Campania – ANSA.it
LEGGI TUTTO SU www.ansa.it