“Lei non sa chi sono io!”. Quante volte abbiamo ascoltato questa frase, di gente che palesando o millantando la propria autorevolezza cerca di influenzare le decisioni altrui? Tante, ovviamente, e nelle domeniche bestiali prima ancora che il doveroso pernacchio da opporre alle millanterie, risulta problematica la formulazione dell’affermazione stessa. Sì, perché il “Lei non sa chi sono io” si riferisce proprio al riconoscimento di chi si ha di fronte, per cui un amico diventa un avversario, un calciatore un allenatore e viceversa, una sostenitrice un pericoloso hooligan. L’unico a mantenere la sua riconoscibilità è l’idraulico: provate a trovarne uno di domenica!
FOSSA (BIOLOGICA) DEI LEONI
Eh sì, il cliché degli idraulici irrintracciabili nei weekend non fa eccezione nelle domeniche bestiali, come dimostra la multa da 150 euro comminata al Moncalieri 1953, Prima Categoria Piemonte, perché: “Per la condotta gravemente assalto ed intimidatoria dei propri sostenitori che, per tutta la durata della partita, rivolgevano pesanti insulti e minacce nei confronti del giocatore avversario Sig. Alessandro Godone. L’ammenda è altresì comminata per l’inadeguato apprestamento dello spogliatoio arbitrale (bagno maleodorante con WC intasato e sporco, con scarico non funzionante)”.
CON QUESTI AMICI, CHI HA BISOGNO DI NEMICI?
Già, Miguel Cardoso, centrocampista portoghese del Kayserispor e noto lettore di Charlotte Bronte ha utilizzato proprio la frase della scrittrice britannica sorella della più nota Emily per classificare il comportamento dell’amico Stephane Bahoken, attaccante camerunense che durante una discussione in campo ha ben pensato di schiaffeggiare Cardoso. L’fischietto non ha apprezzato il gesto e ha espulso Bahoken.
LEI NON SA CHI SONO IO
Già, vai su un campo di calcio, finisce la partita e ti portano uno vestito con i colori sociali della squadra avversaria: sarà l’allenatore no? E sì che ormai sti mister sembrano tutti dei giovanotti, infatti un giornalista dopo Torres–Campobasso di Serie C si è ritrovato di fronte Giuseppe Mastinu, centrocampista della Torres, dando però per scontato che fosse il mister Alfonso Greco. Gli ha rivolto la sua domanda tecnica, con Mastinu imbarazzato che ha detto “Io faccio il giocatore, il mister è lui”, indicandolo fuori dall’inquadratura. Il giornalista ha tentato di cavarsela dicendo “Non è che li conosco tutti, se fosse stata una top model l’avrei riconosciuta”.
AMICA ULIGANA
Eh sì, viene in mente lo splendido scheggia di Elio e le Storie Tese e di quella partita della Maripollese a leggere della multa di 100 euro comminata allo Zehfir Pellaro C5, squadra di Calcio a cinque calabrese, perché: “Per ingresso abusivo in campo di una propria sostenitrice e tentativo di aggressione nei confronti di un calciatore avversario, senza conseguenze perchè prontamente fermata da componenti della medesima società”. I tempi cambiano, eh sì, anche “Amico Uligano coi capelli un po’ corti Così uomo e così bambino, uuuuuuh! Tu combini tanti guai Non ti fermi proprio mai Un diavoletto biondo sei” va riadattata.
Immagine di fantasia
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di Cristiano Vella
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2025-01-30 07:25:00 ,