Va bene “l’Open Var”, come si intitola il programma che in Italia va in onda il lunedì sera su DAZN, in differita di una settimana per non intralciare il lavoro del Giudice sportivo. Ma i tempi non sono maturi per far ascoltare in diretta al pubblico presente allo stadio le conversazioni tra l’arbitro in campo e gli assistenti davanti ai monitor. L’International football association board (Ifab), rispondendo ad una richiesta della Premier League, ha ribadito il suo ‘no’ categorico. Che il segretario, nonché amministratore delegato, Lukas Brud ha motivato così: “I tifosi non dovrebbero essere informati in diretta. Ci sono molte persone che parlano allo stesso tempo e sarebbe controproducente per chiunque ascoltare tutte quelle voci che parlano tra loro. C’è caos”.
L’Ifb: “Il calcio non è il rugby”
“Abbiamo dato il via libera per testare la pubblicazione a posteriori delle decisioni – conclude Brud – ma non siamo pronti ad aprire la comunicazione dal vivo al pubblico come avviene, ad esempio, per il rugby perché sono due sport differenti”. Quindi ok alla diffusione degli audio a posteriori, ma per il momento resterà impossibile sentire in diretta i dialoghi fra Var e arbitro, mentre si confrontano su una decisione da prendere.
Il caso di Tottenham-Liverpool
La miccia della polemica era stata innescata da Tottenham-Liverpool di un mese fa ed una rete cancellata all’attaccante dei Reds Luis Diaz a causa di una incomprensione tra l’arbitro, Simon Hooper, e la sala Var. Il primo l’aveva giudicata in fuorigioco, poi rivelatosi inesistente rivedendo le immagini. Il Var aveva comunicato all’arbitro “controllo completato”, dimenticando però che la decisione presa in campo era per l’annullamento. Una volta ripreso il gioco non era più stato possibile tornare indietro. Si era sullo 0-0, ma il Liverpool avrebbe perso 2-1. Ignorata la richiesta del club di ripetere la partita.