Nel giorno dell’ultimo saluto a Camilla Canepa, la diciottenne morta a Genova per un’emorragia cerebrale provocata dalla formazione di trombi dopo il vaccino AstraZeneca, il bilancio della campagna vaccinale dimostra come nei confronti del preparato a vettore virale ci sia una fortissima diffidenza. Dopo che il 9 giugnoil ministero della Salute, sulla base delle valutazioni del Cts, ha disposto che AstraZeneca e Johnson&Johnson siano somministrati solo agli over 60 sembrava che la campagna potesse riprendere senza troppi scossoni. Invece una percentuale altissima di ultra sessantenni cui è stata data la possibilità di scegliere vaccini alternativi, Pfizer e Moderna, ha rifiutato in Liguria il vaccino anglo svedese rassegnandosi a tempi più lunghi prima di poter avere la prima dose.
Anche Johnson&Johnson che riscuoteva un certo successo per il vantaggio di essere somministrato con una sola dose segna il passo. Fra il 93 e il 95 per cento degli over 60 in Liguria ha rifiutato dopo il 9 giugno AstraZeneca nonostante le indicazioni del ministero e del Cts siano rassicuranti per questa fascia di età. Hanno influito non solo le contraddittorie informazioni su questo vaccino, prima «raccomandato» solo per i giovani, poi per gli anziani, poi aperto a tutti, infine vietato agli under 60, ma soprattutto la tragica fine della giovanissima Camilla Canepa. Al di là del lavoro dei periti incaricati dalla Procura della Repubblica di Genova di accertare le circostanze della morte della diciottenne (hanno novanta giorni di tempo per depositare le loro conclusioni) tanti vedono nell’emorragia cerebrale un nesso con la vaccinazione avvenuta il 25 maggio. Non è inoltre al momento chiarito se veramente Camilla avesse una patologia relativa alla carenza piastrinica e soprattutto se ne fosse a conoscenza, i genitori hanno negato questa circostanza davanti al magistrato.
Intanto lo stop ad AstraZeneca in fascia di età autorizzata a causa delle disdette dei liguri ormai diffidenti, sta costando – ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti rispondendo a un’interrogazione – circa 15 mila dosi settimanali che devono essere recuperate da Moderna e Pfizer, fatto che rischia di mettere in difficoltà la programmazione della campagna vaccinale. Infatti la Liguria, ma anche le altre Regioni, hanno chiesto al generale Figliolo di riprogrammare la fornitura di vaccini non a vettore virale in modo di poter far fronte alle richieste dell’utenza. Sembra infatti difficile, a questo punto, recuperare sul piano della fiducia nei confronti del vaccino anglo-svedese.
Il caso di Camilla Canepa e i vaccini AstraZeneca e J&J: le notizie
16 giugno 2021 (modifica il 16 giugno 2021 | 17:30)
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