Tutti sanno cavalcare l’onda in tempi di vacche grasse. Ma le capacità, il sesto senso, quello che ti fa fiutare l’aria e capire il giusto cammino sono doti che fanno la differenza nei periodi di crisi. I cavalcatori di onde sono i primi a sparire, appena il mare si calma: affondano, come tutti i surfisti.
La caratteristica di questa crisi, sul territorio Italiano, pilotata nelle varie fasi dai vari governi liberisti che hanno calcato la scena politica (Berlusconi e i suoi finti oppositori), è che la ricchezza si è concentrata nelle mani di pochi, sempre più ricchi, mentre la distribuzione del reddito nelle classi medie si è estremamente ridimensionata.
E se la crisi al Nord ha qualche possibilità di attenuarsi, per la vicinanza ed il continuo confronto con i mercati del Nord , il tessuto produttivo del resto d’Italia vive un momento di grande depressione.
I redditi Italiani da salari, stipendi e pensioni sono tra i più bassi d’Europa, e questo ci fa pensare che da questa crisi non usciremo se non si riporta il potere di acquisto della gente ad un livello accettabile.
E’ questo che limita la capacità di impresa sul nostro territorio.