L’incontro con Orban, la telefonata riservata con la presidente dell’Ungheria Novak e la scoperta di un grimaldello giuridico che riconosce la possibilit di scontare le misure cautelari nel Paese di provenienza. Il primo passo: i legali di Salis dovranno presentare richiesta per gli arresti domiciliari
DAL NOSTRO INVIATO
BRUXELLES — Un trattamento incompatibile con i nostri parametri di civilt giuridica e con quelli dell’Unione europea. Per comprendere i passi sin qui fatti dal governo italiano nei confronti del caso Salis
bisogna partire da questo punto e da questa contestazione. Prima il ministro degli Esteri Antonio Tajani, poi la stessa Giorgia Meloni, sia al telefono che di presenza, ieri sera, in una saletta dell’hotel Amig, hanno denunciato le condizioni carcerarie della nostra connazionale e chiesto che venissero immediatamente ripristinati un trattamento consono alle regole europee e la piena fluidit nei rapporti con i legali e i familiari. Il messaggio stato consegnato direttamente dalla presidente del Consiglio ad Orban, che si schermito ma senza tanta convinzione, ma anche alla Presidente dell’Ungheria, Katalin Novak, con una telefonata che nelle prime ore rimasta riservata.
Certo, anche se talvolta scricchiolante, pi volte messo sotto esame da Bruxelles, anche in Ungheria vige il principio di separazione del potere giudiziario da quello esecutivo. Ma altrettanto vero che una forte moral suasion, ai pi alti livelli, da…
Author: Marco Galluzzo
Data : 2024-02-01 10:43:14
Dominio: www.corriere.it
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