di Lorenza Negri
L’indice della paura (in originale The Fear Index), la miniserie originale Sky al suo debutto il 18 febbraio su Sky Atlantic (e in streaming su Now), è un thriller in quattro parti ambientato nel mondo della finanza con un tocco di fantascienza e molta, molta paranoia. Ispirato al romanzo omonimo di Robert Harris, la miniserie è il viaggio allucinato di uno scienziato, il dottor Alex Hoffman, che ha messo le proprie capacità al servizio dei ricchissimi, mettendo a punto un’intelligenza artificiale in grado di prevedere l’andamento del mercato finanziario con un margine di profitto stellare. Josh Harnett è il protagonista di questa produzione ambientata in Svizzera diretta dall’irlandese David Caffrey di Love/Hate, L’alienista e Peaky Blinders e sceneggiato dai britannici Caroline Bartlett e Paul Andrew Williams di A Confession. Ecco cos’altro sapere su L’indice della paura.
Di cosa parla
L’ex scienziato del Cern Alex Hoffman ha un’esistenza perfetta: vive in una villa maestosa da quaranta milioni di dollari nei pressi di Ginevra e possiede la Hoffmann Investment Technologies con il partner Hugo, con il quale ha creato un’intelligenza artificiale, Vixal-4 (da Vix, l’indice dell’aspettativa di volatilità del mercato azionario) in grado di prevedere, calcolare e sfruttare i sentimenti – paura e stress – degli investitori nei confronti dei rischi del mercato per ottenere guadagni galattici. Tuttavia, una serie di eventi inspiegabili minano la sanità mentale del protagonista, trasformando la sua esistenza e quella dei suoi cari in un incubo e indicando come possibile colpevole proprio la Ai creata da Hoffman.
Chi è l’autore del romanzo, Robert Harris
Robert Harris, giornalista televisivo e romanziere britannico, ha pubblicato L’indice della paura nel 2012. Il suo debutto nel mondo della fiction era stato con il giallo fantapolitico Fatherland nel 1992, un’ucronia nella quale i nazisti avevano vinto la seconda guerra mondiale diventata successivamente un film. Il suo secondo bestseller è stato il romanzo del 1995 Enigma (da questo è stato tratto il film con Tom Hollander, Dougray Scott e Kate Winslet), mentre il suo lavoro del 1998, Archangel, è stato adattato nella miniserie di Bbc con Daniel Craig. Harris predilige solitamente la fiction a sfondo storico (suo anche il libro al quale si ispira il film originale di Netflix ad alto budget Munich – The Edge of War con Jeremy Irons). Con L’indice della paura, invece, Harris si è avventurato in territori inesplorati creando un thriller finanziario e una storia dalle premesse fantascientifiche, guadagnandoci, questa volta, una trasposizione televisiva.
Chi è il protagonista, Alex Hoffman/Josh Harnett
Come accennato, il ruolo del protagonista è andato a Josh Harnett, visto al cinema in blockbuster come Pearl Harbour e Black Hawk Down e nell’autoriale Le vergini suicide. Per i seguaci del piccolo schermo, l’attore americano è il ferale Ethan Chandler della serie gotica Penny Dreadful. Harnett ha descritto il suo personaggio come un Frankenstein contemporaneo che si lascia prendere dalle manie di onnipotenza dando vita a una creatura che sfugge al suo controllo per poi realizzare che la sua creazione va distrutta o questa distruggerà lui. A differenza di Hugo, lo scopo di Hoffman non è accumulare ricchezze, è un genio informatico interessato a sviluppare le sue idee. Non ama stare in società e lascia al partner Hugo la gestione della relazioni coi clienti, ma è costretto a mettersi in gioco in prima persona quando qualcuno lo prende di mira.
Chi sono gli altri personaggi
Sono una manciata le figure che girano intorno al controverso dell’informatico Hoffman, a partire da Arsher Ali (Doctor Who, Line of Duty), interprete dell’arrivista Hugo Quarry (il “Gordon Gecko di Ginevra”, l’ha definito il suo interprete), il migliore amico di Hoffman nonché suo partner nella fondazione e gestione della Hoffmann Investment Technologies che deve decidere se restare dalla parte di quest’ultimo o dare la priorità al profitto. Nei panni della colta artista moglie di Alex Gabby c’è Leila Farzad (I Hate Suzie), mentre in quelli del buon detective Leclerc per la prima volta alle prese con un caso eccitante – l’intrusione misteriosa a abitazione Hoffman – c’è l’attore francese Grégory Montel di Call My Agent. Sarà a lui a pronunciare la frase più emblematica della serie: “A me bastano la famiglia, la salute e un bicchiere di vino con gli amici per essere felice, mi fanno pena quelli che non riescono ad accontentarsi e si rovinano la vita cercando cose impossibili”.
Perché guardare L’indice della paura
La miniserie originale di Sky è destinata ad attirare due categorie di pubblico in particolare: la prima è quella amante dell’action. La serie parte come un dramma finanziario ma ben presto, all’indomani dell’intrusione in abitazione Hoffman, si trasforma in un thriller nel quale il protagonista affronta minacce misteriose, attentati, cospirazioni e gli attacchi di qualcuno che vuole farlo passare per pazzo. I quattro episodi sono scanditi da esplosioni, inseguimenti in auto ad alta velocità e altre sequenze al cardiopalma. Lo show mira anche agli spettatori amanti della fantascienza, in particolare al filone delle intelligenze artificiali malvagie di cui è capostipite l’Hal 9000 di 2001: Odissea nello spazio.
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www.wired.it
2022-02-16 15:00:00