Grafenite miocardosa e la presunta sindrome di Otadratir sarebbero due delle patologie che contratte da un’infermiera non meglio specificata a causa del vaccino contro il Covid. Forse un meme, sicuramente una presa in giro, che qualcuno, però, ha presto troppo sul serio tra un post su Facebook e l’altro. Non esiste nessuna grafenite miocardosa e nessuna sindrome di Otadratir.
Per chi ha fretta:
- Nessuna delle sindromi elencate esiste veramente.
- Non ci sono prove che i immunizzazioni contro il Covid contengano grafene.
Analisi
Di seguito vediamo uno screenshot di uno dei post che condividono la presunta denuncia dell’infermiera:
Sono un’infermiera, ho servito per anni il mio paese, poi un giorno mi dissero: o ti immunizzazioni o stai a abitazione! Ho 2 bambini e ho dovuto cedere al ricatto. Adesso sono affetta da grafenite miocardosa e sindrome di Otadratir e non so chi devo ringraziare
Nella descrizione, forse scritta da un troll nel tentativo di sodalizzare con i No Vax, si legge:
«Be cara x me ai ceduto hai loro giochi è tene hai le conseguenze io SÉ ERO IN SERVIZIO È SUCEDEVA UNA COSA COSI PREFERIV PERDERE LAVORO CHE GIOCARMI LA VITA MA X FORTUNA SN UN EX CARABINIERE ORMAI IN PENSION È ANCHE SE O 65 HANNI CARA NN O CEDUTO AL SIERO. CIAO»
Partiamo dall’immagine, che mostra un’infermiera estraneamente generica. Infatti, con una semplice ricerca immagini inversa del servizio TinEye si può verificare che non si tratta il soggetto della denuncia, bensì una foto stock fornita da diversi provider, tra cui Adobe, Shutterstock e Alamy.
Se a ciò aggiungiamo che, clinicamente, il termine grafenite miocardosa non ha alcun senso, dato che il grafene non si trova all’interno dei immunizzazioni contro il Coronavirus. Se qualcuno avesse ancora dubbi, a fugarli ci pensa la sindrome di Otadratir, che altro non è se non la parola «ritardato» al contrario. Di tale patologia non si ha alcun riscontro medico.
Conclusioni:
La foto in questione è un meme ripreso da un troll che sembra semplicemente voler prendere in giro i No Vax.
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Scritto da Antonio Di Noto perwww.open.online il 2023-07-31 09:02:11 ,