In generale, è risaputo che gli strumenti di AI generativa basati sull’elaborazione del linguaggio naturale non riescono a generare risposte accurate quando gli vengono presentate equazioni complesse. Mentre i ricercatori sono al lavoro per migliorare le capacità dell’intelligenza artificiale in questo settore, va sottolineato che un programma di matematica di base delle superiori è probabilmente già alla portata di quasi tutte le app AI in circolazione. E nel frattempo i ricercatori di Google DeepMind si sono detti entusiasti dei risultati ottenuti nei test dal modello linguistico di grandi dimensioni AlphaProof, a cui sono stati sottoposti problemi usati per le Olimpiadi internazionali di matematica di quest’anno.
Va detto che Gauth si presenta come un compagno di studi AI che serve a “fare i compiti alla grande” e aiutare a risolvere i problemi difficili, e non come uno strumento per imbrogliare i professori. Proprio per questo, l’azienda ha incluso sul suo sito web un “Codice d’onore” che detta l’uso corretto della sua AI: “Resistete alla tentazione di usare Gauth in modi che vanno contro i vostri proprietà o le aspettative della scuola”. In questo modo però l’app riconosce implicitamente che gli adolescenti potrebbero usare il servizio non solo una tantum per i problemi che non riescono a risolvere.
La fine dei compiti di matematica?
Se è facile concentrarsi sui limiti di Gauth, quello a cui non pensiamo è che ora milioni di studenti hanno a portata di mano un’applicazione gratuita in grado di guidarli in pochi secondi alla risoluzione di problemi matematici. E anche con una discreta precisione. Un concetto che sarebbe stato quasi inconcepibile giusto qualche anno fa.
Si potrebbe vedere Gauth come uno strumento di supporto per tutti quegli studenti che non hanno accesso a un’istruzione di qualità o che apprendono le nozioni impartite dagli insegnanti a un ritmo più lento, una prospettiva ampiamente condivisa dai sostenitori dell’uso di strumenti AI in classe. Se i ragazzi arrivano tutto alla stesso livello, insomma, che importanza ha il percorso che che hanno fatto? L’intelligenza artificiale non rappresenta in fondo solo la prossima evoluzione degli strumenti matematici a nostra disposizione? Siamo passati dall’abaco alla calcolatrice grafica, quindi perché non considerare l’AI generativa come un altro passo avanti fondamentale?
Personalmente, riconosco il valore di un uso misurato dell’AI da parte degli insegnanti, per esempio per preparare lezioni specifiche o per fornire agli studenti esercitazioni personalizzate. Ma è difficile non pensare che con un eccessivo affidamento sull’AI, le capacità di pensiero critico delle future generazioni, spesso acquisite superando frustranti lezioni di matematica e difficili compiti a casa, potrebbero ridursi fino a scomparire.
Se Gauth e le applicazioni simili porteranno alla scomparsa dei compiti di matematica per i liceali, moltissimi studenti tireranno un grosso sospiro di sollievo collettivo. Ma come reagiranno genitori ed educatori? Questa rimane una domanda aperta, una di quelle a cui Gauth non è ancora in grado di dare una risposta.
Questo articolo è comparso originariamente su Wired US.
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di Reece Rogers www.wired.it 2024-09-09 04:10:00 ,