L’hanno temuto, l’hanno subìto, l’hanno sconfitto e quindi deriso. Kylian Mbappé è stato il protagonista dell’incubo a lieto fine di milioni di argentini. Primi tra tutti, i calciatori che domenica 18 dicembre hanno vinto la finale mondiale di Doha contro la Francia. Il campione del Psg li ha fatti soffrire fino all’ultimo rigore. Segnando la doppietta che ha riequilibrato la sfida sul 2-2 nei tempi regolamentari, realizzando il rigore del 3-3 a un soffio dalla fine dei supplementari e andando segno anche nella serie decisiva dei tiri dal dischetto.
Martinez e quel bambolotto con il volto di Mbappé
A subire quelle reti Emiliano “Dibu” Martinez, numero uno dell’Aston Villa, che se l’è presa così tanto da portare con sé, in braccio, sul pullman dei festeggiamenti della nazionale che ha attraversato Buenos Aires un bambolotto con la faccia di Mbappé in lacrime. Quel Cicciobello con il volto modificato è stato ostentatamente mostrato ai tifosi impazziti di gioia, da capro espiatorio del terzo millennio.
Un minuto di silenzio di pessimo gusto nello spogliatoio argentino
Martinez è chiaramente ossessionato, e chissà per quanto tempo lo sarà ancora: dopo il gestaccio al momento della premiazione come miglior portiere del torneo (si è portato il premio all’altezza dei geniutali), nei balli durante la festa dello spogliatoio argentino, appena finita la partita, era stato proprio lui a fermare il serpentone cantante, chiedendo “un minuto di silenzio”. Gli altri: “Per chi?”. E lui: “Per Mbappé”. E di nuovo tutti a ballare e a cantare. Il minuto di silenzio si osserva per i defunti, robaccia di pessimo gusto.
Messi e Mbappé, rispetto ma non amicizia
Accanto a Martinez, nella foto con il bambolotto sul pullman, c’è un disinteressato Leo Messi. Che durante la finale di Doha ha ingaggiato un duello di provocazioni con il compagno di squadra al Paris Saint Germain: quando ha segnato lui, nel primo tempo, gli ha mostrato il pugno, in segno di esultanza. Stesso gesto, a parti invertite, quando nella ripresa è andato in rete Mbappé. L’argentino, nello spogliatoio del Psg, fa clan con Neymar e i giocatori che parlano in spagnolo; il francese è molto amico di Hakimi. Due che si rispettano ma non si amano, tanto che gli altri calciatori della nazionale campione del mondo si sono sentiti liberi di prendersi gioco di Mbappé davanti agli occhi del loro capitano.