Il significato che stanno assumendo le elezioni regionali rivela soprattutto un’incertezza. Mostra una maggioranza di destra infragilita psicologicamente dalla sconfitta in Sardegna; e timorosa di perdere in Abruzzo contro ogni previsione. E consegna opposizioni esaltate da un successo sul filo di lana, nonostante l’idea di un’alleanza tra Pd e M5S sia picconata dai grillini, contrari agli aiuti militari all’Ucraina. In realtà, dietro i due atteggiamenti si indovinano la paura o la speranza che gli equilibri non siano stabilizzati. Eppure, i sondaggi fotografano una sostanziale stabilità nelle percentuali dei partiti: non lontane da quelle che sancirono la vittoria di Giorgia Meloni nell’autunno del 2022. L’impressione, dunque, è che il nervosismo nel governo e l’entusiasmo tra gli avversari nascano soprattutto da una situazione difficile. E da errori tattici che da una parte vengono rimossi e liquidati come inciampi; dall’altra finiscono per ingigantire le conseguenze di qualsiasi consultazione.
La stessa tentazione di attribuire a vicende nazionali risultati che hanno radici nelle scelte locali alimenta una spirale polemica un po’ drogata. Porta a cercare responsabilità anche dove è difficile vederne. Così, si sovrappongono alle polemiche tra candidati quelle sul ruolo delle forze dell’ordine. Si scaricano le contraddizioni presenti in entrambi gli schieramenti su fattori esterni. Perfino il Quirinale rischia di essere strumentalizzato suo…
Author: Massimo Franco
Data : 2024-03-01 19:49:56
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