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Il molo artificiale costruito dagli Usa per consegnare gli aiuti umanitari a Gaza è stato rimosso dagli americani. Come se non bastasse la furia del conflitto israelo-palestinese e del braccio di ferro tra il governo Netanyahu e la comunità internazionale nelle giornate in cui decine di milioni di persone rilanciano gli appelli sulla crisi di Rafah, per la Palestina c’è anche il nodo aiuti. Il molo costruito dalla United States Navy a Gaza per bypassare i confini di fuoco e portare aiuti umanitari alla cittadinanza non è stato, finora, un successo sfolgorante.
Il molo della discordia
Costato 320 milioni di dollari, il porto artificiale ha rischiato di soccombere per la forza del mare e per le difficoltà dei fondali e degli attracchi sulla spiaggia della Striscia di Gaza. Ben quattro navi a maggio sono rimaste incagliate e diversi marinai feriti nelle missioni di sostegno alla cittadinanza civile di Gaza.
Trident, questo il nome del molo, sarà riparato nella cittadina israeliana di Ashod in accordo con il governo di Tel Aviv e le Nazioni Unite. La sua operatività, iniziata il 19 maggio, è stata sinora di una decina di giorni e l’amministrazione di Joe Biden rivendica di aver portato via mare ben mille tonnellate di aiuti umanitari, cibo e medicinali verso Gaza, bypassando i magazzini di terra e la difficile rotta via camion.
I venti danneggiano lo scalo
Decisive, come comunica lo Us Naval Institute, alcune giornate di vento pesante: “Martedì, una parte del…
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di Andrea Muratore
www.true-news.it
2024-05-30 15:24:52 ,