Diceva Benjamin Franklin che esistono solo due certezze nella vita: una è la morte, l’altra sono le tasse. La politica italiana degli ultimi mesi sembra però aver offerto una terza certezza: le frasi del ministro dell’Agricoltura in quota Fratelli d’Italia, Francesco Lollobrigida, sul rischio di sostituzione etnica e sulla necessità di tutelare l’etnia italiana.
Il ministro aveva fatto riferimento a questa teoria del complotto, smentita da qualcosa come il 100 % della letteratura scientifica, già qualche settimana fa. Si era alzato un polverone, persino i suoi compagni di governo Giorgia Meloni e Matteo Salvini avevano preso le distanze, per quanto in passato si erano fatti promotori della stessa tesi. Ma ora Lollobrigida ha rincarato la dose, tornando sull’argomento.
La sostituzione etnica secondo Lollobrigida
Il 18 aprile scorso il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, tra le altre cose cognato della premier Giorgia Meloni, si trovava ospite presso il congresso della Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori (Cisal). E dal palco, parlando della denatalità in Italia, aveva detto che “Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica. Gli italiani fanno meno figli e li sostituiamo con qualcun altro: non è quella la strada”.
Quella della sostituzione etnica, o della grande sostituzione, è una teoria del complotto diffusasi nel secolo scorso e secondo cui esisterebbe un disegno transnazionale contro la cittadinanza bianca del mondo. Un progetto intersezionale, dove migrazioni, omosessualità e femminismo agirebbero come elementi distruttori della “razza bianca” e dei suoi valori morali e civili. Questa teoria del complotto è completamente smentita dalla scienza, ma nonostante questo è diventata molto popolare. Soprattutto tra gli attivisti del suprematismo bianco, che in diverse occasioni ne ha fatto la base teorica per attentati e stragi di massa. Da Anders Breivik in Norvegia a Brenton Tarrant in Nuova Zelanda, passando per numerosi attacchi negli Stati Uniti, il complotto della grande sostituzione ha sulla coscienza decine di decessi innocenti per mano di chi ne faceva il suo credo.
Sarà per questo che quando Lollobrigida ha pronunciato quelle parole al congresso della Cisal, la politica italiana tutta ha fatto sentire la propria voce contro il ministro. Paradossale che a farlo siano stati però anche il vicepremier Matteo Salvini, che fino a poco tempo fa diceva cose come “in Italia è in corso una sostituzione etnica”, o la premier Giorgia Meloni, che sempre di recente (ma prima di formare il governo) parlava di “prove generali di sostituzione etnica” in Italia. Una fiera dell’ipocrisia che si pensava potesse comunque servire da lezione per Lollobrigida, che in effetti si era giustificato dicendo di essere ignorante e di non conoscere i dettagli del complotto della sostituzione etnica e la scia di sangue che essa si è portata dietro negli anni. Lezione imparata, dunque. E invece no.
Lollobrigida contro la scienza, di nuovo
Ospite agli Stati generali della natalità, il ministro Lollobrigida intervistato ha detto: “Non esiste una razza italiana. Esiste però una cultura, un’etnia italiana, che in questo convegno si tende a tutelare”. In pratica un riferimento più velato che esplicito al solito rischio di sostituzione etnica, alla necessità di preservare un’identità culturale che, a quanto pare, rischia di scomparire.
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di Luigi Mastrodonato www.wired.it 2023-05-12 10:17:58 ,