Per quanto riguarda il territorio, Moratti propone di creare 216 case di comunità, 71 ospedali di comunità e 104 centrali operative territoriali. Si parla anche di aumentare la disponibilità dei medici di medicina generale ventiquattro ore al giorno da lunedì a domenica, con incentivi e dotazione di strumentazione adeguata a svolgere presso il proprio studio prestazioni di primo livello, oltre a teleconsulti, telemonitoraggio e telemedicina.
Per gli ospedali, si parla, invece, di integrare gli organici e aumentare i posti letto per le cure intermedie (duemila negli ospedali di comunità), con valorizzazione delle strutture private accreditate no profit. Nota interessante: nel programma si trova una voce, non meglio spiegata, che parla di valorizzazione del patrimonio immobiliare sanitario pubblico. Moratti propone anche di aumentare il numero dei veterinari.
Per quanto riguarda l’innovazione, nel testo si parla di realizzazione di una piattaforma di telemedicina, cartella clinica digitalizzata, di un sistema di condivisione tra tutte le strutture sanitarie della diagnostica per immagini, e di integrazione tra tutti i sistemi informativi. La candidata promette anche un sistema di verifica delle performance. Si arriva, quindi, alla sezione eminentemente politica. Riportiamo testualmente: “Un tema strategico da affrontare con rigore e fermezza è quello delle nomine dirigenziali, slegate da interessi di partito. Un ulteriore tema strategico da affrontare con visione e rigore è quello del rapporto tra pubblico e privato accreditato”.
Unione popolare con Mara Ghidorzi
“Vogliamo una sanità pubblica che metta in discussione il modello dell’accreditamento ai privati” dice Mara Ghidorzi, candidata presidente di Unione Popolare alla corsa per la regione Lombardia. Unione Popolare è una lista guidata dall’ex magistrato Luigi De Magistris e che raccoglie esponenti di Democrazia e autonomia, Rifondazione comunista e Potere al popolo: l’alveo è quello della sinistra senza compromessi, come dimostrano le dichiarazioni dei candidati. “Ricordiamo che anche il centrosinistra ha contribuito ed è complice dello smantellamento della nostra sanità pubblica”, afferma, per esempio, Bianca Tedone, in corsa al consiglio regionale nel collegio di Milano.
La coalizione di centrodestra con Attilio Fontana
Nella partita tra centralizzazione delle politiche sanitarie e autonomia (dicotomia emersa con forza durante la pandemia) Fontana non ha dubbi: sceglie la seconda. Il programma del presidente uscente, che si ripresenta alle urne anche nel 2023, parte con il “superamento della logica dei tetti di spesa che comportano una contribuzione ‘a silos’ invece che il riconoscimento della piena autonomia”. Il testo prosegue con il raddoppio dei pazienti in regime di assistenza domiciliare integrata (“la abitazione diventa il luogo di cura e assistenza”), il supporto all’assunzione di personale dedicato ai medici di medicina generale (amministrativi e infermieri), l’ampliamento di orari e servizi garantendo l’accesso alle cure per ventiquattro ore sette giorni alla settimana.
L’esponente leghista propone lo sviluppo anche diurno della centrale 116117 (il numero unico nazionale di continuità assistenziale, quella che una volta si chiamava guardia medica): l’obiettivo è ridurre gli accessi al pronto soccorso. Si prosegue con sviluppo delle case di comunità e coinvolgimento delle farmacie.
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di Antonio Piemontese www.wired.it 2023-01-25 05:50:00 ,