Fontana, Moratti si candida alla Regione? E’ possibile
A chi gli chiede se sia possibile che Moratti si possa candidare alla guida della Regione, Fontana risponde: «È possibile. Leggo toni entusiastici dal centrosinistra tutti vedono in lei il candidato, evviva, faremo una bella battaglia».
Calenda: Moratti continuerà a dare contributo alla politica
La scelta di Moratti è stata commentata dal leader del Terzo Polo Carlo Calenda. «Letizia Moratti è stata coraggiosa nel rassegnare le dimissioni dal pessimo governo di Attilio Fontana – ha detto -. Moratti ha svolto un ottimo lavoro nel corso della campagna vaccinale, che prima di allora era in un caos indegno per una grande Regione europea. Sono certo che in futuro potrà dare un contributo positivo nella politica regionale o nazionale».
Sala, mi aspettavo dimissioni di Letizia Moratti
Lo strappo tra Moratti e Fontana ha ripercussioni sugli equilibri politici della regione gestita dalla Lega, ma non solo. Le dimissioni di Letizia Moratti da assessore al Welfare e vicepresidente di Regione Lombardia «è chiaro che erano un qualcosa da me atteso. Moratti ha fatto quello che non ha avuto il coraggio di fare Fontana, cioè di prendere atto che non c’era più fiducia», ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala. «Perché il rapporto fiduciario non c’era, l’ho detto più volte tempo fa, un assessore non è eletto ma nominato sulla base di un rapporto fiduciario dal sindaco o dal presidente della regione – ha concluso -. Mi viene da dire che le cose stavano così ormai da parecchio tempo».
M5s, dopo Moratti si dimetta anche Fontana
«Dopo i fatti di oggi riteniamo che questa disastrosa esperienza di governo debba terminare. Attendiamo le dimissioni a ruota dello sfiduciato presidente Fontana, alla guida di una Giunta inoperosa e bloccata dalla fuga degli assessori verso il Parlamento». È quanto ha scritto in una nota il capogruppo del Movimento cinque stelle in Lombardia, Nicola Di Marco, commentando le dimissioni della Moratti. «La farsa è terminata – si legge ancora nella nota – Moratti, chiamata a salvare il centrodestra dai disastri del duo Fontana-Gallera e dall’incapacità di gestire la pandemia, se ne va sbattendo la porta, certificando il fallimento di questa Giunta. Fontana, ancora una volta, non ha avuto la forza di decidere e ha atteso passivamente l’ennesimo ceffone». Per Di Marco, «il primo vero atto degno di essere ricordato dell’assessore Moratti, da quando si è insediata, è quello di sfiduciare il governo della Lombardia e quello nazionale. Il culmine del suo lavoro è stato quindi il comunicato di oggi». Un percorso «studiato a tavolino verso la propria candidatura, che di fatto ha dimenticato le esigenze dei cittadini lombardi».
Zaia,sempre condivisa politica gestionale del Covid
«In tutta onestà ho letto le agenzie ma non so quali siano le motivazioni», ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia rispondendo ad una domanda sulle dimissioni di Moratti. «Penso che di dibattito ce ne sia stato fin troppo negli ultimi mesi – ha aggiunto in riferimento al Covid – . Sarà lei a spiegare perchè se ne è andata. La Lombardia è sempre stata al fianco del Veneto. La politica gestionale della pandemia è sempre stata condivisa».