Manca oramai poco, pochissimo, perché la partita politica che si concluderà con l’elezione del nuovo presidente della Repubblica entri formalmente nel vivo. Martedì 4 gennaio è attesa la pubblicazione in Gazzetta ufficiale delle lettere con cui il presidente della Camera Roberto Fico convoca i 1008 grandi elettori per la prima riunione del parlamento in “assetto seduta comune”. Il giorno da segnare in agenda dovrebbe essere il 24 gennaio. Al di là delle strategie politiche che prenderanno forma nelle singole votazioni, lo spettro della corsa dei contagi Covid, nella forma della variante Omicron, mette a rischio la presenza in aula di deputati, senatori e rappresentanti delle Regioni. La pandemia è un fattore di incertezza tutt’altro che secondario sulla corsa al Colle. Tanto che la Camera valuta possibili contromosse.
Lo spettro della corsa dei contagi Covid
L’incognita Covid rischia dunque di scombussolare il pallottoliere dei voti per l’elezione del Capo dello Stato. I primi calcoli concreti si cominceranno a fare già nelle prossime ore. Lunedì 3 gennaio infatti si mette insieme il Senato. La settimana prossima, lunedì 10, sarà la volta della prima assemblea del 2022 della Camera. La sensazione, già in questa fase preliminare, è che nel Parlamento in seduta comune gli assenti perché positivi al Covid o in quarantena saranno più di quelli che sono stati registrati a fine dicembre.
Il quadro in occasione del via libera alla manovra
In occasione dell’approvazione della manovra, infatti, sono rimasti a dimora per questi motivi una trentina di deputati (circa il 5%) e una decina di senatori (il 3%). Il virus ha colpito finora la politica in maniera bipartisan. Lo spettro che l’impatto della variante Omicron durante le festività possa sentirsi da subito, alla luce anche del balzo del tasso di positività dal 13% al 21,9% nelle ultime 24 ore, si staglia dunque sull’intero emiciclo .
Si mette insieme il comitato di Montecitorio
Tra i grandi elettori la speranza è che nelle prossime 2-3 settimane la curva dei contagi cali, altrimenti si rischia un centinaio di assenti. Ecco allora che la Camera comincia a valutare delle contromosse. Nelle prossime ore si riunirà per la prima volta il comitato di Montecitorio composto da medici ed esperti. Ha l’incarico di proporre adeguamenti alle procedure per garantire la salute ai partecipanti di un evento che, tra le altre cose, attirerà nel Palazzo anche un gran numero di giornalisti. Se non basterà la prima fissata da Fico per eleggere il successore di Sergio Mattarella, il cui mandato scade il tre febbraio, le altre eventuali votazioni saranno calendarizzate con i capigruppo. Si procederà con un solo scrutinio al giorno.
Ipotesi voto a fasce orarie
Per evitare assembramenti, i tecnici di Montecitorio potrebbero organizzare il voto a fasce orarie, con tempi allungati dalle operazioni di sanificazione dell’Aula, e non è del tutto escluso che si considerino soluzioni alternative ai catafalchi, ossia le cabine elettorali, per conciliare le esigenze di segretezza e igiene.