Una donna di origini cinesi, ricercata in campo internazionale per aver perpetrato truffe ai danni di più soggetti, è stata arrestata in Italia. L’intervento delle Forze di Polizia ha impedito che la 35enne, fermata in un albergo di Ancona, potesse fuggire all’estero. In attesa di saperne di più sulla vicenda, e di sapere se la “ladra dei due mondi” abbia qualche relazione con la criminalità organizzata cinese, vale la pena accendere i riflettori proprio su una pista del genere.
Se non altro per capire il peso che i gruppi criminali cinesi hanno sull’Europa, e quindi sul nostro Paese. Un argomento, questo, spesso non affrontato a dovere.
La ladra dei due mondi
Prima di tutto cerchiamo di inquadrare meglio la vicenda della donna arrestata nelle Marche. Non conosciamo il suo nome, e sono pochissime le informazioni filtrate sul suo conto. Sappiamo che la signora era ricercata anche in patria, per aver organizzato non meglio specificate truffe, per lo più online, ai danni di soggetti privati e pubblici.
La “ladra dei due mondi”, che avrebbe raccolto oltre un milione e mezzo di euro, sarebbe stata consapevole delle accuse mosse nei suoi confronti dalle autorità cinesi. È per questo che, nel settembre 2019, aveva lasciato la Cina per sfuggire alla cattura, scegliendo di darsi alla latitanza.
La donna era arrivata in Italia dalla Germania, e stava attendendo di imbarcarsi in un traghetto diretto in Grecia. Lo scorso 19 luglio la sua fuga è tuttavia terminata per sempre.
Nelle prime ore del mattino, grazie al lavoro degli uomini della Squadra Volante e della Squadra Mobile della Questura, la truffatrice cinese è stata arrestata, dopo essere stata intercettata in un albergo anconetano. La signora, in stato di arresto, è stata condotta dai poliziotti presso il carcere femminile di Villa Fastiggi (PU), in attesa dell’estradizione in Cina. Qui dovrà affrontare una pena di 10 anni.
La criminalità organizzata cinese in Europa
Come detto, non è dato sapere se la donna fosse un lupo solitario o se, al contrario agisse per conto di un gruppo criminale. In ogni caso, l’ombra della cosiddetta mafia cinese sull’Italia e sull’Europa esiste e si fonde, più in generale, con l’attività del crimine organizzato asiatico. Un report dell’Europarlamento risalente al 2011 illustrava già in maniera chiara ed esaustiva la questione. La criminalità organizzata asiatica, intanto, è erroneamente e principalmente associata alle triadi cinesi storicamente romanzate e alla yakuza giapponese.
In realtà, in Europa agiscono altri gruppi criminali asiatici, figli della rapida crescita economica avvenuta in molti Paesi asiatici e di un crescente numero di migranti provenienti da quelle stesse nazioni.
Scendendo nei dettagli, in Europa occidentale tiene banco la tratta di migranti illegali e il loro sfruttamento in ambito legale, perpetuato da gruppi criminali organizzati cinesi. Due aspetti della cultura cinese sono particolarmente importanti per comprendere le attività criminali cinesi: mianzi e quanxi, che significano rispettivamente faccia o immagine all’interno del propria cerchia sociale e contatti basati sulla fiducia.
La comunità cinese è chiusa e relazioni interne, connessioni e reputazione giocano un ruolo importante. La forma tradizionale della criminalità organizzata cinese, infine, è la triade, un’organizzazione gerarchica con una chiara divisione di compiti, leadership e rituali di appartenenza. Questo contribuisce a rendere la criminalità cinese difficile da intercettare e analizzare. In Italia come all’estero.
NUMERI, ATTIVITÀ E STATISTICHE: LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA CINESE IN EUROPA
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Federico Giuliani , 2022-07-22 08:40:54 ,