L’orso che ha ucciso Andrea Papi è JJ4, tre anni fa aggredì due cacciatori nella stessa zona. In centinaia ai funerali del runner

L’orso che ha ucciso Andrea Papi è JJ4, tre anni fa aggredì due cacciatori nella stessa zona. In centinaia ai funerali del runner

L’orso che ha ucciso Andrea Papi è JJ4, tre anni fa aggredì due cacciatori nella stessa zona. In centinaia ai funerali del runner


Trento, 12 aprile 2023 – È stato individuato l’orso che mercoledì scorso ha ucciso Andrea Papi. Si tratta di un esemplare femmina – nome JJ4 –, riconosciuta inequivocabilmente grazie ad analisi genetiche condotte su un campione di pelo lasciato sul corpo del runner 26enne aggredito nei boschi di Caldes, in Trentino, mentre si allenava. Era tra i tre orsi già ‘condannati a morte’ dalla Provincia per precedenti aggressioni all’uomo. Il profilo genetico rilevato in laboratorio dalla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige è stato confrontato con quelli inseriti negli anni nei database del Corpo forestale. E c’è un ‘match’, cioè una corrispondenza tra il materiale genetico trovato sul cadavere di Papi e uno di quelli archiviati, che appartiene appunto a un plantigrado femmina ai tempi battezzato con la sigla JJ4.

Intanto il governo e la Provincia autonoma di Trento trattano i primi provvedimenti che vanno dall’abbattimento di orsi ‘problematici’ e dai trasferimenti di massa agli spray anti-orso per i forestali e i poliziotti.  

Un'orsa con i cuccioli (Ansa)

Un’orsa con i cuccioli (Ansa)

I funerali di Andrea Papi: in centinaia a Caldes

Mercoledì scorso Papi era uscito di dimora alle 16 diretto verso il monte Peller, intorno alle 17 è arrivato a malga Grum, a 1.525 metri di altitudine, dove ha girato un breve filmato per poi pubblicarlo sul profilo Instagram. Nella discesa, forse intorno alle 18, l’incontro fatale. 

Oggi a Caldes è giorno di lutto per i funerali.  Le esequie si tengono all’interno della piccola chiesa di San Bartolomeo dove potranno entrare solo i genitori, Franca e Carlo, la sorella Laura, la fidanza Alessia, i parenti più stretti e gli amici. Ma l’affluenza è tanta: come previsto in Paese sono arrivate centinaia di persone. All’esterno della chiesa sono stati allestiti altoparlanti, il centro è stato chiuso al traffico.

A esprimere vicinanza alla famiglia ci sono il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, l’assessora provinciale Giulia Zanotelli, il sindaco di Caldes, Antonio Maini e i sindaci della valle di Sole e di molti comuni del Trentino. 

La storia di JJ4

La LAV (Lega anti vivisezione) racconta la storia di JJ4, orsa di 17 anni che nel 2020 si era “scontrata” con due cacciatori usciti dal sentiero sconfitto, sempre sul monte Peller. Il plantigrado è nato in Trentino da due esemplari provenienti dalla Slovenia, Joze e Jurka, rilasciati tra il 2000 e il 2001, nell’ambito del progetto Life Ursus. Dopo il ferimento di padre e figlio, il presidente della Provincia Fugatti aveva emesso un’ordinanza di abbattimento, poi annullata dal Tar dopo il ricorso dell’associazione ambientalista. E’ stata dotata di radiocollare, che tuttavia al momento è scarico e non trasmette più i dati relativi agli spostamenti dell’esemplare.

La Lav si è proposta di portare in salvo l’orsa, ufficializzando la proposta al governatore del Trentino, che ha già firmato l’ordinanza di abbattimento dell’esemplare. L’associazione animalista riferisce di aver trovato un luogo sicuro dove portare Jj4 ed evitarle così l’uccisione. Si tratta di un rifugio che si è già reso disponibile ad accogliere immediatamente l’orsa. 

Gli appelli degli animalisti

“Alla famiglia di Andrea Papi, di cui oggi si celebrano i funerali, va tutta la nostra solidarietà, che non può lenire un dolore immenso. Ma diciamo no a vendette e rappresaglie contro gli animali, no ad abbattimenti e deportazioni degli orsi decise sull’ondata emotiva di una terribile tragedia e nel clima surriscaldato della campagna elettorale per le provinciali”. Così si esprime, in una nota, la Federazione italiana associazioni diritti animali e ambiente, che raggruppa – oltre alle fondatrici Enpa, Lav, Leidaa, Lndc e Oipa – circa 80 organizzazioni italiane di protezione animale. La Federazione ha chiesto al ministro dell’Ambiente di partecipare al ‘tavolo di confronto tecnico’ istituito ieri con Ispra e Provincia di Trento, per valutare come “proseguire l’originario progetto di reintroduzione dell’orso nell’arco Alpino, intervenendo sulle criticità che nel tempo si sono verificate”. 



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www.quotidiano.net
2023-04-12 12:56:15 ,

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