L’Italia, che già rappresenta per Lufthansa il mercato più importante dopo Germania e gli Stati Uniti, è sempre stata capace di attirare turisti da tutto il mondo e, per via della sua economia fortemente orientata all’esportazione, è anche destinazione di numerosi viaggi d’affari. Così, in una nota, la compagnia aerea tedesca spiega perché ritiene che Ita Airways “si inserisca perfettamente” nella propria rete di rotte.
Risale alla fine di gennaio la sottoscrizione di una lettera di intenti tra Lufthansa e il ministero dell’Economia e delle finanze, che prevede l’iniziale acquisto di una quota di minoranza da parte della società tedesca e la trattativa per il successivo acquisto delle azioni rimanenti, per arrivare così a controllarla totalmente in un secondo momento.
“Gli scettici – si legge nella nota – temono troppa complessità in un altro investimento/acquisizione”. La convinzione di Lufthansa è però quella di aver dimostrato già con le acquisizioni di Swiss, Edelweiss, Austrian Airlines, Brussels Airlines e Air Dolomiti quanto operazioni di questo tipo possano portare vantaggi sia alla società acquirente, sia a quella acquisita, anche perché “per avere successo a livello globale come compagnia aerea, le dimensioni sono cruciali”.
Oggi, contando su un totale di undici compagnie aeree, il gruppo Lufthansa ha il quarto fatturato al mondo dopo i tre principali competitor americani, con introiti pari a 33 miliardi di euro. Solo una fetta pari a 13 miliardi corrisponde al fatturato di Lufthansa Airline, quota che non le consente di piazzarsi nemmeno tra le prime dieci compagnie al mondo.
“È questo – si legge ancora nella nota – il motivo per cui le nostre compagnie aeree in Austria, Belgio e Svizzera rafforzano Lufthansa e viceversa. Dal punto di vista dei singoli paesi, è importante sia dal punto di vista economico, sia in termini di politica industriale essere una parte importante di questa rete di trasporto aereo”.
In questo senso, grazie alla rete di rotte delle singole compagnie aeree che controlla e agli hub di Francoforte e Monaco, uniti a quelli di Vienna, Zurigo e Bruxelles, il gruppo si è costruito negli ultimi anni il proprio importante mercato nell’Europa centrale, offrendo un’ampia gamma di voli internazionali.
Per raggiungere questo risultato, il gruppo ha ritenuto fondamentale che, all’interno della propria strategia multimarca, ciascuna compagnia aerea avesse un marchio autonomo e fosse guidata da un gruppo dirigenziale locale, capace di “fare appello ai clienti nei mercati locali con la propria identità e il proprio marchio”.
All’interno di questa organizzazione, ogni compagnia svolge il proprio ruolo, coprendo tratte diverse. La compagnia di bandiera austriaca Austrian Airlines collega per esempio il paese con il resto dell’Europa e del mondo, mentre il mercato principale di Brussels Airlines è l’Africa, con voli verso 17 destinazioni sub-sahariane. E “in qualità di membro integrato della famiglia”, si legge nella nota, il destino di Ita sarà quello di fornire all’Italia una serie di collegamenti internazionali.
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di Alessandro Patella www.wired.it 2023-03-16 17:34:06 ,