“Mister 28 miliardi” è legnanese di nascita, genovese di studi, ha 59 anni, e da quasi sei mesi guida gli 83 mila dipendenti del gruppo Ferrovie dello Stato. Nessuno ha a disposizione più soldi o più responsabilità di Luigi Ferraris nell’Italia in cerca di ripresa e resilienza dopo il sisma pandemico.
Il mantra della messa a terra, come viene definita la traduzione pratica di questa montagna di soldi in binari, treni e sistemi di sicurezza, appare molto adatto a un manager che ha passato oltre vent’anni fra il 1999 e il 2020 nel mondo dell’energia elettrica, fra Enel e Terna, con brevi escursioni nel gruppo petrolifero la Erg dei concittadini Garrone e nell’impiantistica con la Psc della famiglia lucana Pesce.
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di Gianfrancesco Turano
espresso.repubblica.it
2021-11-23 08:26:00 ,