![L’ultima innocenza di Emiliano Morreale L’ultima innocenza di Emiliano Morreale](https://i1.wp.com/www.2duerighe.com/wp-content/uploads/2023/11/Schermata-2023-11-01-alle-17.32.31.png?w=1200&resize=1200,0&ssl=1)
Sulla copertina di L’ultima innocenza di Emiliano Morreale (Premio Campiello Opera Prima 2023), l’editore Sellerio ha scelto di inserire un’immagine iconica: si tratta di un fotogramma tratto da Magnifica ossessione, film drammatico del 1954 per la regia di Douglas Sirk.
Quella di Morreale è una magnifica ossessione a tutti gli effetti e l’io narrante del libro spesse volte ricalca l’io reale dell’autore. Uno che negli anni si è contraddistinto per il suo lavoro come docente universitario e critico cinematografico per le principali testate nazionali. Un vero e proprio «mangiatore di film», per dirla con Enzo Ungari.
La mia magnifica ossessione fu anche un programma storico andato in onda negli anni ’80 su Rai 3. Vere e proprie maratone cinematografiche curate da un altro genio della critica di settore, Enrico Ghezzi (assieme a Irene Bignardi e Marco Melani).
E se nella maratona ideata da Ghezzi si alternavano per tutta la notte pellicole di Rossellini, Ioseliani, Wenders, Dreyer o Bergman, l’Olimpo di Morreale ha una caratura più terrena. E là dove l’onirico si trasforma in grottesco, L’ultima innocenza diventa un diario in cui emergono personaggi talmente assurdi da essere tremendamente reali.
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Come il figlio del boss di Cosa Nostra che, mentre il padre macchiava di sangue le strade di Palermo, si ostinava a girare film memorabili soltanto per la loro bruttezza.
O come quell’ebreo omosessuale arrivato in Italia nel secondo Dopoguerra che, grazie alle sue doti affabulatorie, riesce a fingendosi principe in esilio e a costruirsi una vita da star nella Cinecittà dei grandi peplum.
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Non è un caso allora che il primo racconto del libro parta dalle periferie di Palermo e da quel cinema Lubitsch fondato da Paolo Greco assieme a Franco Maresco e Daniele Ciprì. I personaggi riscoperti da Morreale sembrano un po’ quelli di Hollywood sul Tevere di Giuseppe Sansonna (libro uscito qualche anno fa per Minimum Fax), un po’ i personaggi di Ciprì-Maresco quando si divertivano con la loro Cinico Tv.
Perché il cinema, si sa, è un’illusione. Ma è la voglia di continuare a credergli ad ogni occasione che ci spinge a preservare in noi quella necessaria ultima innocenza. Pure quando ci racconta personaggi troppo reali per essere veri.
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di Gianluca Vignola
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2023-11-01 16:37:57 ,