Luna, una parte di un razzo di SpaceX sta per schiantarsi

Luna, una parte di un razzo di SpaceX sta per schiantarsi

Luna, una parte di un razzo di SpaceX sta per schiantarsi


di Viola Rita

Un razzo Falcon 9 di SpaceX, la nota compagnia spaziale di Elon Musk, si abbatterà sulla Luna, dopo essere rimasto in orbita per quasi sette anni. Ancora non sappiamo con precisione quando avverrà l’impatto, anche se probabilmente si verificherà nel mese di marzo e toccherà il lato nascosto del nostro satellite naturale. Potrebbe essere il primo impatto accidentale di materiale spaziale utilizzato per una missione con la Luna, come spiegano gli scienziati. 

A darne notizia è Bill Gray, creatore del software Project Pluto per il tracciamento degli oggetti (fra cui asteroidi) near-Earth, che sulla base dei dati attuali prevede uno schianto per il 4 marzo. Tuttavia, la data potrebbe anche variare, a seconda dei movimenti del razzo, e nelle prossime settimane ne sapremo di più. L’incidente non causerà danni significativi, se non un cratere, e anzi fornirà un’occasione per studiare l’evento, incluso il materiale lunare emesso nell’impatto. 

La missione

Il razzo fa parte di una missione statunitense della Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration) che quasi sette anni fa ha portato nello Spazio il satellite Deep Space Climate Observatory per il monitoraggio della meteorologia a grande distanza dalla Terra.

Precisamente a più di 1,6 milioni di chilometri, in una posizione, chiamata punto di Lagrange 1, in cui l’attrazione gravitazionale fra la Terra e il Sole è bilanciata a tal punto che un oggetto che si trova in quel punto è in perfetto equilibrio fra il pianeta e la stella. Il satellite è stato lanciato l’11 febbraio 2015 da Cape Canaveral attraverso un razzo Falcon 9 di SpaceX.

Il razzo di SpaceX

Senza contare il propellente, il razzo ha una massa di 4 tonnellate e si schianterà a una velocità di 2,58 chilometri al secondo (quasi 9.300 chilometri orari). Il razzo fa parte della famiglia dei Falcon 9, lanciatori composti da 2 parti, dette in gergo tecnico stadi, e il numero 9 sta a indicare quanti motori sono presenti nella prima parte (il primo stadio), quello che sospinge anche il secondo e il carico da trasportare (in questo caso il satellite Deep Space Climate Observatory). Viste le sue caratteristiche, il primo stadio è progettato per tornare automaticamente sulla Terra ed essere riutilizzato. Il secondo stadio, invece, serve per veicolare il carico e di solito viene impostato per un rientro in atmosfera a forte velocità, in modo da distruggersi senza lasciare detriti e senza causare alcun danno appena tocca l’atmosfera.

Come previsto, il primo stadio è tornato. Mentre il secondo, come spiega su ArsTechnica Il servizio metereologicorologo e autore Eric Berger, è rimasto con poco propellente: pertanto, non è riuscito a rientrare nell’atmosfera ma nemmeno a sfuggire alla gravità del sistema Terra-Luna. E così dal 2015 a oggi ha fluttuato fra il nostro pianeta e il nostro satellite con un’orbita piuttosto disordinata, che fra poco lo condurrà alla distruzione sul suolo sulla Luna.

Quando e dove

Secondo Bill Gray, il razzo ha compiuto un passaggio ravvicinato alla Luna – un flyby – il 5 gennaio e probabilmente “impatterà il 4 marzo”. Gray fornisce anche dettagli sulla posizione dell’impatto. Tuttavia, spiega che, anche se oggi la previsione risulta accurata, potrà però variare nel tempo. Questo perché la luce solare spinge e devia verso l’esterno l’oggetto, ovvero il razzo, che nel frattempo continua a muoversi con le sue “acrobazie”. Ci possono essere dei piccoli effetti, delle variazioni, che cambiano la traiettoria prevista; nel tempo questi effetti si sommano fra loro, fino al 4 marzo, potenzialmente cambiando tempo e luogo dell’impatto. 

Ma non tutto il male vien per nuocere, anzi. La collisione darà modo agli astronomi di studiare alcune caratteristiche sia dell’evento sia del materiale emesso durante lo schianto. E, come racconta Gray, i satelliti Lunar Reconnaissance Orbiter della Nasa e l’indiano Chandrayaan-2 potrebbero rintracciare il cratere (e se siamo fortunati, scrive Gray, anche avere un’immagine dell’impatto). Senza dimenticare, come ricorda l’articolo su ArsTechnica, che nel 2009 la Nasa fece schiantare di proposito sulla Luna lo stadio 2 di un razzo per studiare il fenomeno, con la missione Lcross.



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www.wired.it
2022-01-26 15:54:03

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