M5s, Conte: è stato Draghi a suggerire scissione? Ne parleremo

M5s, Conte: è stato Draghi a suggerire scissione? Ne parleremo

M5s, Conte: è stato Draghi a suggerire scissione? Ne parleremo



Non c’è solo il leader M5s Giuseppe Conte che, in attesa di incontrare il presidente del Consiglio Mario Draghi lunedì 4 luglio, coglie l’occasione di un evento di AreaDem a Cortona per sottolineare che il chiarimento con il capo del Governo verterà sul «disagio politico». C’è anche un malessere all’interno dei Cinque Stelle, che dopo la stretta sul reddito di cittadinanza calata in un emendamento al decreto Aiuti, all’esame della Camera, si è fatto nelle ultime ore ancora più accentuato.

«Una scissione così non si coltiva in poche ore, da un po’ c’era un’agenda personale al di fuori della linea politica del MoVimento», ha detto Conte, rispondendo a una domanda sulla scissione di Di Maio e sul ruolo di Draghi. Quando gli è stato chiesto se sia stato Draghi a suggerirlo, Conte ha risposto: «Ne parlerò con lui, lunedì».

La telefonata tra Draghi e Conte

Una telefonata asciutta, semplicemente per darsi appuntamento lunedì pomeriggio a Palazzo Chigi. Dopo due giorni di tensione alle stelle, venerdì 1 luglio Conte e Draghi si sono sentiti brevemente alle 16.30. Ora bisognerà attendere l’esito del faccia a faccia per capire se ci sono i margini per un chiarimento, per togliere dal tavolo l’ipotesi dell’appoggio esterno al governo (e quindi della crisi), dopo il caso delle presunte “intromissioni” del premier nella vita del Movimento denunciate dal leader del partito e smentite dall’ex governatore della Bce.

Conte: con Draghi chiarimento su disagio politico

Intanto fanno fede le parole di Conte. «Lunedì, è cosa ormai nota, ci sarà un incontro con Draghi e ci confronteremo – ha affermato -, sicuramente abbiamo manifestato un disagio politico, ci sono vari passaggi politici sofferti, questo incontro sarà importante, perché, al di là delle dichiarazioni di Draghi, non è solo questione di dichiarare l’importanza del M5s, bisogna essere conseguenti». Nella scelta sulla permanenza al governo, ha sottolineato, «noi le decisioni le prendiamo nell’ambito di una comunità: ci sarà un coinvolgimento degli organi politici e valuteremo. L’incontro di lunedì sarà importante per chiarire e per capire dove siamo arrivati».

«Nessun ministro può dirmi “anti-atlantico”»

I Cinque Stelle sostengono l’Alleanza atlantica in questa fase caratterizzata dal conflitto tra Russia e Ucraina. «Si deve fare il massimo sforzo per evitare che venga fuori una visione con un mondo occidentale chiuso in se stesso e dall’altra parte un fronte euro-asiatico. Ma nessuno si deve permettere – ha chiarito Conte – , usando le sue funzioni ministeriali, di darmi dell’anti-atlantico perché quello sì è un atteggiamento irresponsabile». Il riferimento è al ministro degli Affari esteri Luigi Di Maio, uscito da M5s.



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