M5s, ipotesi alcuni “ex” in Parlamento come collaboratori


Vito Crimi e Paola Taverna ma anche Alfonso Bonafede o Manlio Di Stefano. Sono alcuni degli ex parlamentari M5s, non rieletti per aver superato il tetto dei due mandati, che potrebbero rientrare in Parlamento in qualità di “collaboratori” dei gruppi parlamentari. È una delle ipotesi che, stando alle indiscrezioni, starebbe studiando il Movimento per dare supporto, basandosi sull’esperienza di esponenti pentastellati con alle spalle due legislature e incarichi di governo, alle nuove leve entrate in Parlamento.

Figure di affiancamento

L’idea potrebbe essere quella di assumere negli uffici legislativi del Gruppo M5s, alla Camera e soprattutto al Senato (dove per altro non è stato riformato il regolamento per i collaboratori parlamentari), alcuni tra gli ex parlamentari del Movimento. Per loro, prima delle elezioni e mentre si dibatteva sulla conferma o meno del limite al secondo mandato, era stato infatti prefigurata la possibilità di costituire delle figure di partito che servissero da supporto alla comunità M5s.

Supporto ai neo-eletti

E soprattutto alla comunità dei neo-eletti, digiuna dell’esperienza parlamentare e senza la possibilità di avere un congruo numero di “seniores” che li aiutassero a districarsi nei regolamenti e nell’attività legislativa.

Nuova aspettativa per Crimi

Nessuna ipotesi è ancora stata fatta sui nomi di chi potrebbe assumere questo ruolo, se si dovesse decidere di procedere per questa via, ma intanto uno degli ex senatori e pilastro dell’organizzazione pentastellata come Vito Crimi avrebbe già ottenuto una nuova aspettativa dal Ministero della Giustizia dopo aver ripreso, la scorsa settimana, il suo vecchio impiego alla Corte d’appello di Brescia dove lavorava prima di iniziare la sua esperienza parlamentare.



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