Il suo nome d’arte è Gisella Cardia, ma tutti ormai conoscono Maria Giuseppa Scarpulla come la veggente custode della Madonna di Trevignano Romano, il borgo in provincia di Roma che si trova sulle rive del lago di Bracciano. Nelle ultime settimane la sua fama è cresciuta progressivamente per il caso delle lacrime della statuetta in seguito all'”indagine previa” aperta dalla diocesi di Civita Castellana e dal vescovo, il monsignor Marco Salvi, e a causa dell’esposto presentato da un investigatore privato, Andrea Cacciotti, secondo cui quelle comparse sul volto della statua sarebbero tracce di sangue di maiale. Dopo lo scoppio del caso mediatico, la 53enne è sparita dalla circolazione insieme al marito, Giovanni Cardia. La statua della Madonna di Trevignano era stata portata in Italia in seguito a un pellegrinaggio a Medjugorje. Cardia si era aggiudicata la notorietà grazie alle lacrime di sangue che erano comparse sul volto della statua dal 2016. La procura di Civitavecchia avrebbe disposto un’inchiesta in seguito alla denuncia presentata da Cacciotti.
La scomparsa
Oggi della donna si sono perse le tracce: secondo quanto riporta Repubblica l’ultima volta che Cardia è stata vista era giovedì 6 aprile. Insieme a lei sono scomparsi anche il marito e la celebre statuetta. Alcuni fedeli sono convinti che sia partita alla volta del convento di San Vincenzo a Bassano, mentre altri sostengono che sia fuggita all’estero, in Romania, dai parenti del marito. Quello che per ora sappiamo sulla situazione lo apprendiamo dal sito Internet della Regina del rosario, su cui Cardia era solita pubblicare avvisi e inviti per i propri fedeli e luogo e orario degli incontri.
Sulla pagina dedicata alla Madonna di Trevignano e a Gisella Cardia e al marito, è possibile trovare anche una parte dedicata agli incontri di preghiera con i fedeli, come quello che è organizzato il 3 di ogni mese alla croce blu in via Campo delle rose a Trevignano Romano. Oggi, si legge sul sito, gli incontri con la veggente sono sospesi fino a data da destinarsi. “Figli, i figli delle tenebre vi stanno attanagliando, ricordate che la sofferenza offerta sarà grazia” è l’inquietante messaggio “mariano” – come è chiamata la sezione del sito – pubblicato in data 3 aprile, ed è solo uno tra quelli che preannunciano dolore e distruzione ai fedeli. Quello datato 3 marzo 2023, infatti, avvertiva i seguaci: “Siate sempre pronti, perché questa battaglia sarà forte e tutto sboccherà in una grave guerra, ma ancora voi continuate a vivere come sempre e con indifferenza”.
Chi è Gisella Cardia
Stimmate, conversazioni con la Madonna e visioni angeliche: sono solo alcuni dei fatti, oltre alle lacrime della statuetta della Madonna di Trevignano, che Cardia si attribuisce, come recentemente ha dichiarato nel corso di una trasmissione televisiva Mattino Cinque un’ex fedele della donna. Intorno alla sua persona, infatti, si è formata una vera e propria comunità di credenti, alcuni dei quali hanno anche sovvenzionato la fondazione creata dalla donna e dal marito. È il caso del settantenne Luigi Avella, che ha donato al marito di Cardia e alla onlus ben 123mila euro nel 2020 tramite bonifici bancari per alcuni lavori. Oggi Avella si è pentito di aver consegnato alla ai coniugi Cardia, con cui dal 2018 era nata una relazione di amicizia e di fiducia, una somma tanto ingente. In passato, Cardia era stata coinvolta in una vicenda giudiziaria che si è conclusa con una condanna. Il 21 febbraio 2013, infatti, Cardia era stata condannata a due anni di reclusione con pena sospesa per bancarotta fraudolenta da una sentenza di primo grado del Tribunale di Patti in provincia di Messina, quando era ancora amministratrice unica dell’impresa Majolica Italiana.
Tra i sostenitori della veggente, c’è anche la neurologa Rosanna Chifari, membro dell’associazione Ippocrate ed ex consulente per la commissione Sanità del Senato della Repubblica che, in una puntata di marzo del programma di Mediaset Pomeriggio Cinque, ha dichiarato che i segni sulle mani di Gisella Cardia sarebbero proprio stimmate, e le ha paragonate a quelle di padre Pio.
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di Chiara Zennaro www.wired.it 2023-04-11 15:56:46 ,