Madres Paralelas: Almodóvar, le madri e la forza della Memoria
Madres Paralelas è il nuovo film di Pedro Almodóvar, proiettato durante la serata di apertura della 78esima Mostra del Cinema di Venezia 2021.
In questa storia che parla di maternità, il regista esprime tutta la sua sensibilità ma inserisce anche un elemento politicamente impegnato sulla Guerra Civile spagnola. Strazio che ha diviso e segnato una nazione.
Mujeres y madres
Donne e madri, le protagoniste Janis (Penélope Cruz) e Ana (Milena Smit) vivono un legame che evolve in maniera simmetrica.
Entrambe rimangono incinte per caso, ma mentre Janis è una donna consapevole e sicura della sua scelta, Ana è un’adolescente che decide di tenere la bambina solo per assumersi le sue responsabilità.
Partoriscono insieme, in un piano sequenza che sembra quasi una performance artistica di Marina Abramović: volti straziati dal dolore, vene in evidenza, sudore e urla.
Ma durante la fase dell’osservazione in ospedale le due neonate vengono scambiate, così le madri inconsapevoli dovranno affrontare un’esperienza che le metterà alla prova.
La forza motrice del film è ovviamente Penélope Cruz, bellissima, impeccabile nell’atteggiamento poco razionale della protagonista, energica nei movimenti ed equilibrata nel trasmettere le emozioni.
La narrazione è tipicamente romantica, Almodóvar gioca con i cambi repentini di situazioni, con le frasi talvolta comiche e con lo scurire la parte finale delle scene più introspettive.
Inoltre si parla di donne, in particolare di madri, un tema molto caro al regista e che ricorre spesso nella sua filmografia, ricordiamo: Tutto su mia madre (1999), Volver (2006) e Julieta (2016).
Ciò che contraddistingue le pellicole di Almodóvar è l’empatia, la magia delle emozioni, le quali vengono compresse e detonate attraverso le azioni dei personaggi.
In Madres Paralelas troviamo anche un intreccio lesbo tra le protagoniste, ad un certo punto tutto diventa caotico, ma la risoluzione è immediata e naturale.
Sul finale tutto sembra trovare un senso e soprattutto una serenità nuova, fatta di consapevolezze e di rinnovate prospettive.
Come se per andare avanti nel presente bisognasse chiudere le parentesi ancora aperte e sanguinanti del passato, una volta che Janis riesce a dare una degna sepoltura al suo bisnonno, sotterrato in una fossa comune, riuscirà a dare una forma concreta alla sua vita.
Perché come cita la frase di Eduardo Galeano nel finale del film:
«Por mucho que se la intente silenciar, la historia humana se niega a callarse la boca» che significa «Per quanto si tenti di ridurla al silenzio, la storia umana si rifiuta di tacere».
È importante restituire alla cittadinanza i corpi dei propri defunti, per poterli riconoscere e piangere in un luogo sicuro, e questo è stato possibile grazie al Governo Zapatero che ha approvato la legge della “Memoria histórica” alla fine del 2007.
Il vero fil rouge del film è quindi il dna: Janis scoprirà il suo passato che la salda ai suoi parenti e il suo futuro che la porterà ad una nuova maternità.
La pellicola in uscita il 28 ottobre 2021 ha già fatto parlare di sé sui social, la locandina ritraeva una nudità non consentita per il filtro di Instagram sui contenuti sensibili.
Poco dopo però Instagram ha fatto un passo indietro, porgendo le scuse e dando il consenso alla pubblicazione in quanto si tratta di un’eccezione, ossia di un prodotto legato al mondo dell’arte.
L’artista Javier Jaén, colui che ha disegnato e pubblicato la locandina, ha poi scritto un post in cui riferiva di non essersi stupito dell’accaduto perché le politiche del social network sono molto rigide, sempre attente a censurare anche immagini artistiche e divulgabili.
Vi auguro una buona visione del film, per queste due ore di suspense emotiva!
Madres Paralelas: Almodóvar, le madri e la forza della Memoria
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di Veronica Cirigliano
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2021-10-28 07:00:00 ,