Sono 10 le persone arrestate dalla polizia di Stato di Milano nell’ambito di un’inchiesta relativa alle attività della criminalità organizzata, in particolare della ‘Ndrangheta, a Pioltello, un comune nella città metropolitana di Milano. Le persone arrestate sono accusate oltre che di associazione a delinquere e al traffico di stupefacenti, anche di tentata estorsione, tentato omicidio, ricettazione, porto illegale di armi, furto aggravato, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, intestazione fittizia e coercizione elettorale, usura. Tutti reati contestati e aggravati dalle modalità mafiose. Secondo il comunicato diffuso dalla questura, le ordinanze di custodia in carcere sarebbero collegate alle attività criminali delle famiglie della ‘Ndrangheta calabrese Maiolo e Manno, mentre una delle persone coinvolte avrebbe a che fare con il clan di Cosa Nostra di Pietraperzia (Enna) collegata ai Rinzivillo.
L’appoggio al candidato sindaco
Tra le 10 persone arrestate ci sarebbe anche il presunto boss della «locale» di ‘Ndrangheta di Pioltello, Cosimo Maiolo che – come si legge nell’imputazione per coercizione elettorale, riportata nelle oltre 300 pagine di ordinanza di custodia in carcere – avrebbe fatto «campagna elettorale» nel 2021 a favore del candidato sindaco per il centrodestra, esponente di Forza Italia, della cittadina di Pioltello, Claudio Fina, poi sconfitto dalla candidata di centrosinistra Ivonne Cosciotti. Secondo la Procura di Milano, Maiolo assieme al suo presunto braccio destro Luca Del Monaco (arrestato), avrebbe avrebbe sfruttato «la propria fama di soggetto apicale in seno alla locale di Pioltello» e organizzato «un banchetto elettorale» anche per l’aspirante assessore all’urbanistica Marcello Menni presso la peschiera gestita dal figlio, Omar Maiolo, invitando – infine – le comunità di albanesi e pakistani a votare per entrambi i candidati – ora sotto inchiesta – «manifestando pubblicamente il sostegno della ‘Ndrangheta a favore dei due candidati. Il tutto con l’aggravante di aver agito con metodo mafioso».
Gli affari con il Covid
L’attività criminale, inoltre, – fa sapere la Squadra mobile di Milano – non si è fermata nemmeno durante il periodo della pandemia da Coronavirus. Nel corso di una conversazione intercettata, infatti, uno dei figli di Cosimo Maiolo, il boss della «locale» di ‘Ndrangheta di Pioltello, intuendo la possibilità di lucrare sul fenomeno del trasposto delle salme delle vittime del virus, spiegava che attraverso l’utilizzo di un prestanome e l’emissione di fatture false avrebbe potuto ottenere ingenti guadagni nel settore del trasferimento dei feretri.
Leggi anche:
Source link
Scritto da Redazione perwww.open.online il 2022-12-12 10:28:40 ,