Il presidente del partito e governatore emiliano: «No ad approcci minoritari». Guerini: «L’Ucraina è una questione dirimente»
No, il redde rationem non c’è stato. Nessuno lo voleva, del resto. La minoranza è convinta di poter incassare spazio negoziale dalle difficoltà di Schlein
, perciò niente scontro diretto. Ma è la
prima volta nella storia del Pd che chi è alla guida solo da pochi mesi riceve tante critiche in Direzione
. Non era mai successo prima. Nemmeno con il pur divisivo
Matteo Renzi
.
C’è chi usa il tono soft, come
Stefano Bonaccini, e chi, per esempio Lorenzo Guerini, è più duro. Così alla fine per non rimandare all’esterno l’immagine di un partito spaccato Schlein, dopo una trattativa convulsa, accetta di non metter ai voti la sua relazione («Non te la possiamo votare», gli spiega l’area Bonaccini) ma solo i sette punti su cui la segretaria intende mobilitare il Pd, in modo da avere il si di tutti o quasi.
Erano anni che le Direzioni si chiudevano con il voto sulla relazione del segretario. Dunque il malcontento c’è e si vede. Come dimostrano le fuoriuscite di alcuni….
Author: Maria Teresa MeliMaria Teresa Meli
Data : 2023-06-19 20:46:35
Dominio: www.corriere.it
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