«Mai visto l’attacco diretto al Capo dello Stato il 2 giugno»

«Mai visto l’attacco diretto al Capo dello Stato il 2 giugno»


«È il 2 giugno, è la Festa della Repubblica Italiana. Oggi si consacra la sovranità della nostra nazione. Se il presidente pensa davvero che la sovranità sia dell’Unione europea invece che dell’Italia, per coerenza dovrebbe dimettersi, perché la sua funzione non avrebbe più senso». Lo ha scritto su X il senatore della Lega Claudio Borghi, postando la foto di un articolo sulle dichiarazioni di ieri del presidente della Repubblica. 
Il presidente ha parlato di un’Unione europea nata per l’iniziativa «dei popoli liberi del continente» la cui sovranità sta per essere consacrata dalle elezioni del Parlamento europeo. All’attacco di Borghi il leader della Lega Matteo Salvini ha aggiunto: «Oggi si festeggia la Repubblica, non l’Unione europea delle multinazionali che vorrebbero mettere fuori norma tutto il Made in Italy. Non mi arrenderò mai a un super Stato europeo in cui comandano quelli che hanno i soldi, non è questa l’Europa».

Salvini ha poi detto: «Oggi è la festa degli italiani e della Repubblica, non della sovranità europea. Noi abbiamo un presidente della Repubblica perché esiste una Repubblica, una sovranità nazionale italiana. Penso all’Europa come un insieme di Stati sovrani, autonomi e liberi che mettono in comune alcune energie, alcune forze, però la sovranità nazionale è assolutamente fondamentale».

Nette le reazioni dentro e fuori la maggioranza di centrodestra. «È gravissimo e senza precedenti l’attacco che è arrivato dalla Lega al presidente della Repubblica e vorrei che la presidente del Consiglio si esprimesse e prendesse le distanze da quell’attacco». Giuseppe Conte leader del M5S: «È una polemica indegna, richiedere le dimissioni del presidente Mattarella è una cosa non commentabile, talmente grave e talmente sconclusionata». «Quello della Lega «è un attacco diretto al Capo dello Stato. Non si è mai visto il giorno della festa della Repubblica. Spero che Salvini prenda le distanze al più presto da quanto ha dichiarato Borghi». Lo ha detto Elly Schlein a Zona Bianca, su Rete 4.

Maurizio Lupi leader di Noi moderati: «L’attacco di Claudio Borghi al presidente della Repubblica è inaccettabile e inqualificabile. La Lega si scusi per queste parole inopportune e irriguardose nei confronti di Sergio Mattarella garante dell’unità nazionale ed eletto, lo ricordo, anche con il voto della Lega». Secondo Chiara Braga, capogruppo dem alla Camera: «Salvini condanni senza ambiguità le parole di Borghi, che chiudono il cerchio di un attacco alla figura del presidente della Repubblica che ha inizio con la legislatura a maggioranza di destra. Non basta il progetto del premierato, ora l’attacco esplicito passa per la richiesta di dimissioni della persona più rappresentativa dell`unità nazionale e dello spirito di coesione. Un segnale gravissimo nella giornata della Repubblica. Salvini, leader dello stesso partito e vicepremier, anziché coprire le parole Borghi dovrebbe condannarle senza ambiguità». 

A parere di Francesco Boccia, presidente dei senatori in Senato: «Le parole di Matteo Salvini che “coprono” invece di condannare quelle del senatore Claudio Borghi sono lì a dimostrare, e non ce ne era certo bisogno, la forza eversiva delle forze sovraniste. Nella giornata che festeggia la nostra Repubblica attaccare, in modo strumentale, il Presidente della Repubblica e chiederne le dimissioni vuol dire non rispettare le nostre istituzioni e il garante dell’unità nazionale». 

Per Boccia: «L’unità nazionale non è certo la priorità di una forza come la Lega che pensa a candidare personaggi come Vannacci e a proporre l’autonomia differenziata cara a Calderoli. Noi invece ci riconosciamo nelle parole alte del presidente della Repubblica, che sono una stella polare per le nuove generazioni del nostro Paese che credono nell’Ue e in una vera sovranità europea. Sovranità europea che è l’unica speranza contro i nazionalismi. Su questo la destra deve decidere da che parte stare: o con l’Europa o con le peggiori pulsioni nazionaliste. È evidente che Salvini e la Lega devono essere abbastanza disperati per arrivare a cercare di lucrare qualche voto in più nell’estrema destra sovranista per arrivare ad attaccare in questo modo Sergio Mattarella. Vorremmo sapere, e ci aspettiamo una presa di distanza netta e forte, cosa pensa Giorgia Meloni delle parole dei suoi alleati».

Ancora più diretto Riccardo Magi segretario di +Europa: «L’endorsement di Salvini al tweet del leghista Borghi in cui viene avanzata la richiesta di dimissioni di Sergio Mattarella rappresenta un attacco eversivo da parte del vicepremier del governo Meloni al Capo dello Stato nel giorno in cui si celebra la Festa della Repubblica, i cui valori sono incarnati proprio dal presidente della Repubblica.

Anche Azione prende posizione, con la senatrice e portavoce Mariastella Gelmini: «Il fatto che Claudio Borghi arrivi a chiedere le dimissioni del presidente Mattarella e che lo faccia strumentalizzando le parole del Capo dello Stato in una giornata importante come quella della Festa della Repubblica, è inaccettabile. La Lega condanni quanto accaduto e prenda subito le distanze dalle gravi parole di Borghi». 



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di
www.corriere.it
2024-06-02 17:57:11 ,

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