Per chi soffre di mal d’auto, ma anche di mal di mare, mal d’aria o mal di treno, arrivano buone notizie. Un team di ricerca coordinato dall’Università autonoma di Barcellona ha infatti identificato alcuni neuroni che sembrerebbero guidare questa specifica condizione, chiamata anche cinetosi o malattia del movimento. Per ora lo studio, pubblicato su Pnas, è stato svolto solo su modelli animali, ma se i risultati venissero confermati anche per gli esseri umani potrebbero portare a nuovi metodi per riuscire a prevenire e trattare questa fastidiosa condizione.
Il mal d’auto
Normalmente il nostro cervello percepisce il movimento attraverso alcuni organi coinvolti nell’equilibrio, specialmente l’orecchio interno e l’occhio. Tuttavia, quando ci si trova su un mezzo di trasporto, che sia un’auto, una nave, un areo o un treno, può capitare che l’orecchio invii segnali al cervello che sono diversi rispetto a quelli mandati dagli occhi. Queste informazioni contrastanti, quindi, generano una serie di disturbi, come nausea, vomito, vertigini, malessere e pallore, che vanno sotto il nome di cinetosi (o chinetosi). Questa condizione, come precisano dall’Istituto superiore di sanità (Iss), è causata da una ipersensibilità al centro dell’equilibrio (labirinto/apparato vestibolare) che si trova appunto nell’orecchio interno e che, in chi è predisposto, sollecita eccessivamente il sistema nervoso centrale. Tuttavia, fino ad oggi le cause esatte della chinetosi non sono chiare.
I neuroni responsabili
Per riuscire a far luce sulle origini neurologiche del mal d’auto, i ricercatori del nuovo studio hanno analizzato le cellule cerebrali nel sistema vestibolare di un gruppo di topi, concentrandosi su specifici neuroni implicati nell’equilibrio. Attivando questi neuroni con la luce e osservando se i topi mostravano comportamenti che potessero indicare i sintomi della cinetosi, il team si è accorto che poco tempo dopo dall’attivazione gli animali avevano percorso un terzo della distanza rispetto ai topi a cui non erano stati attivati quei neuroni, e mangiato meno cibo, cosa che indicherebbe il senso di nausea. Da qui, i ricercatori hanno scoperto che i neuroni con un recettore già noto per svolgere un ruolo nel senso di nausea erano particolarmente cruciali per indurre i sintomi della cinetosi. Somministrando poi uno specifico farmaco, la devazepide, per bloccare il recettore, hanno osservato che i topi avevano percorso una distanza di tre volte maggiore rispetto agli animali che avevano ricevuto un placebo.
Gli studi sugli esseri umani
I risultati, quindi, suggeriscono come questa molecola possa essere utilizzata per prevenire il mal d’auto (finora nei topi). Inoltre, non provoca sonnolenza come i farmaci attualmente disponibili ed è già approvata per il trattamento di alcune condizioni gastrointestinali negli esseri umani. “Quindi, è un farmaco che potenzialmente può essere immesso sul mercato per la chinetosi abbastanza facilmente”, spiegano gli autori. Tuttavia non sappiamo ancora se il percorso cerebrale che determina la cinetosi nei topi sia lo stesso anche negli esseri umani e serviranno quindi ulteriori indagini e studi per poter giungere a conclusioni definitive.
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di Marta Musso www.wired.it 2023-10-26 09:46:51 ,