“Ben venga qualsiasi evento che ricordi il nome di Enzo Bearzot. Lo avrei detto anche prima delle parole dell’amico Marco Tardelli, perché il ct è stato fondamentale per la vittoria del Mondiale del 1982″. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, è d’accordo col campione del mondo, che in un’intervista a Repubblica aveva sostenuto che Bearzot avesse ricevuto meno omaggi di quanto meritato. “A Belfast hanno intitolato l’aeroporto a George Best, grandissimo giocatore che però non ha vinto il Mondiale. A Fiumicino degli eroi di Madrid non c’è neanche una foto”.
Malagò, a margine della firma del protocollo d’intesa tra Coni e Ministero del Turismo, alla presenza del ministro Massimo Garavaglia, ha però ricordato come il Coni organizzi molte manifestazioni in cui Bearzot viene ricordato come merita. “Da dieci anni esiste il ‘Premio Bearzot’, trasmesso in chiaro dalla Rai e vinto da allenatori di profilo assoluto. Riconoscimenti che omaggiano la sua figura straordinaria. Senza dimenticare il Collare d’Oro alla memoria consegnato alla figlia del ct, Cinzia, e a Mariella Scirea”.
Il trionfo dell’82 è stato anche un accadimento storico, oltre che sportivo. Per Tardelli “il primo evento che dopo anni di tensione aveva riportato gli italiani nelle piazze per qualcosa e non contro qualcuno”. Da qui la proposta di introdurre a scuola un’ora di storia dello sport, per far conoscere agli studenti il Novecento attraverso i grandi momenti sportivi, positivi e negativi. “Sarebbe straordinario – ha proseguito il numero uno del Coni – ma se fosse un’aggiunta all’educazione fisica. Si alla storia dello sport, ma prima bisogna far fare sport ai ragazzi e non sempre purtroppo accade. Questo è il problema. Comunque potrebbe essere anche una materia a cui dedicare un corso di laurea o un master”.