Il Comune di Milano si schiera ufficialmente contro l’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi. Come riporta Il Sole 24 Ore, la giunta comunale del capoluogo lombardo ha infatti approvato la delibera relativa al ricorso contro tale decisione, che è pronta a portare avanti insieme ai comuni che hanno approvato e a quelli che approveranno il medesimo provvedimento.
Una delle vicende che maggiormente hanno segnato il dibattito politico dell’estate è dunque pronta ad approdare nelle aule del tribunale amministrativo regionale della Lombardia. “Per le tempistiche – ha spiegato il primo cittadino meneghino Giuseppe Sala a margine dell’evento di apertura della Green Week – non so ancora niente”. È però molto probabile che il ricorso possa essere presentato già nel corso della prima settimana di ottobre.
L’aeroporto di Milano Malpensa era stato ufficialmente intitolato alla memoria di Silvio Berlusconi lo scorso 11 luglio, quando lo aveva sancito una decisione sancita dall’Ente nazionale aviazione civile (Enac) e comunicata dal incarico delle Infrastrutture e dei Trasporti. Era stato proprio Matteo Salvini, pochi giorni prima, a dare la notizia da Manduria, intervenendo nel corso dell’evento intervista in masseria (“siccome l’ultima parola è del ministro dei Trasporti”, aveva affermato, “penso proprio che il ministro dei Trasporti darà l’ok”).
L’intitolazione dello scalo al ideatore di Forza Italia aveva destato forti reazioni, tanto positive quanto negative. Se chi si opponeva alla scelta dell’Enac parlava di “revisionismo storico” (il deputato pentastellato Antonino Iaria) o proponeva di assegnare il nome di altre personalità all’aeroporto (nel caso della Cgil, l’indimenticata ballerina Carla Fracci), ad apparire attuali alla luce del ricorso sono soprattutto le parole di Piersilvio Berlusconi.
“È ovvio – affermò il vicepresidente esecutivo e amministratore delegato del gruppo Mediaset e presidente di RTI a margine della presentazione dei palinsesti delle reti del biscione – che qualunque cosa per ricordarlo a noi figli fa solo piacere, perché se lo stramerita”. Allo stesso tempo, aggiunse però che “non siamo stati informati e coinvolti, non mi sono piaciute le modalità. Nessuno ci ha interpellati ed è chiaro che si sarebbero accese polemiche. Leggo poi chi fa le polemiche sulla polemica, lo trovo terribile ed è quello che sta succedendo”. Ed è quello che sta succedendo.
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di Alessandro Patella www.wired.it 2024-09-27 16:36:22 ,