Il sito americano Thrillist, già qualche anno fa, aveva fatto un lungo elenco di tutte le 85 ferite inferte dall’ingegno del piccolo McCallister ai “poveri” Harry e Marv. Il dottor Diego Ponieman, internista di New York, aveva conteggiato tutti i danni potenzialmente a lungo termine che i due avrebbero subito: scivolare e cadere dalle scale sulla schiena, per esempio, può provocare gravi danni alla colonna vertebrale e anche traumi cranici; essere colpiti da proiettili di un fucile a aria compressa potrebbe avere danni permanenti se il colpo parte a corto raggio (e, viene da aggiungere, se colpisce aree delicate come i testicoli); venire centrato in piena faccia da un ferro da stiro bollente non lascia solo cicatrici superficiali, ma potrebbe provocare vere e proprie ustioni e ancora traumi cranici; lo stesso essere centrati in testa dal getto di una fiamma ossidrica, che verosimilmente avrebbe causato ustioni di secondo grado e anche necrosi del cranio.
In generale, nessuna di questi incidenti può essere di per sé letale, ma ognuna di queste potrebbe aver causato dei danni molto pesanti, se non permanenti. Come se non bastassero tutti i colpi inferti, verso la conclusione del film Harry e Marv inseguono Kevin aggrappandosi a un filo che porta dalla dimora principale fino a una casetta sull’albero: con tanto di cesoie, però, il giovane surviror taglia la corda e fa precipitare i due di parecchi metri. Ecco, forse sarebbero sopravvissuti anche a questo ultimo trauma, ma sicuramente a fatica sarebbero riusciti ad alzarsi sulle proprie gambe. Un collare ortopedico garantito per almeno un mese. Insomma, Harry e Marv possono anche sperare di salvarsi dalle grinfie a questo punto malefiche di Kevin, ma ne avranno la vita decisamente segnata (salvo tornare, senza colpo ferire, nel sequel ambientato a New York). Noi invece continueremo a vedere Mamma ho perso l’aereo con lo stesso spirito di sempre. Forse.
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di Paolo Armelli www.wired.it 2023-12-21 14:00:00 ,