di Francesco Piccinelli Casagrande
In pratica i grafici precedenti dimostrano come i Måneskin abbiano trovato un che di innovativo in un genere che, fino alla loro comparsa, veniva dato quasi per finito. Eppure, senza picchiare duro come i Ramones o senza essere estatici come alcuni album di Prince, il quartetto beniamino di X Factor è riuscito a trovare una personalissima via al Rock, come testimonia anche l’analisi delle loro scelte armoniche nel prossimo grafico.
Il rock è un genere che esprime vitalità. Spesso in un modo sguaiato e al di sopra delle righe ma, tutto sommato, entro parametri prevedibili. Il grafico precedente, infatti, mostra che gli artisti rock usano in modo preponderante tonalità maggiori. Tendenzialmente le tonalità musicali si dividono in due modi: uno allegro (maggiore) e uno più malinconico (minore). Tra gli oltre 50 artisti presentati, solo i Måneskin hanno una prevalenza di tonalità minori (52 percento).
In tutti gli altri, c’è un tripudio di tonalità maggiori che rappresentano, tra gli altri il 90% delle tracce degli AC/DC e il 53% delle canzoni di Carlos Santana. In altre parole, i Måneskin in questo ambito rappresentano un’anomalia. Se da un lato, i vincitori dell’Eurovision Song Contest sono i re della festa del rock degli ultimi anni, dall’altro la band romana ha un retrogusto malinconico che vale la pena esplorare. Come? Con un grafico e con un breve tutorial di teoria musicale.
Secondo la teoria musicale la tonalità di base è Do maggiore. Per suonare una scala di Do maggiore su un pianoforte si usano solo i tasti bianchi tra un do e quello successivo. Questo significa che la scala non ha alterazione. Per preservare la distanza tra le note, le scale che partono da note diverse dal do hanno bisogno di alterazioni (diesis, # o bemolli, b). Le note alterate sono i tasti neri del pianoforte. Ogni artista considerato ha una tonalità preferita, come mostra il prossimo grafico.
Questo grafico mostra due cose. La prima, che la musica rock si serve (di solito) di tonalità senza troppe alterazioni. Ci sono casi in cui musicisti usano Sol diesis maggiore e Do diesis maggiore, anche se forse si tratta di piccoli errori di interpretazione da parte di Spotify. I Måneskin hanno come tonalità prevalente quella del Si minore. Per dare un’idea dell’atmosfera che crea questa tonalità, bisogna ricorrere a Bach e a quella Badinerie che è diventata una delle suonerie a 16 bit più utilizzate sui vecchi cellulari.
La scelta dei Måneskin è inaspettata, ma fino a un certo punto. Si minore, per esempio, ha come alterazioni due diesis (fa e do) come il re maggiore. Re maggiore è utilizzata da molti rocker nel campione. Per esempio, Re rappresenta 16% della produzione degli Afterhours, il 30% dei The Cure e il 16% di Van Halen. Anche se questo conferma che i Måneskin sono tutto sommato in linea con il Rock tradizionale, mostra però il vero aspetto unico della band romana.
Utilizzando tonalità minori invece che maggiori hanno dimostrato che anche nel Rock, genere dato per deceduto fino a qualche anno fa, si può trovare ancora qualcosa di nuovo. Seguendo questa strada, i Måneskin hanno gettato le fondamenta perché una band italiana possa contribuire al progresso di uno delle incarnazioni più caratteristiche della cultura popolare occidentale.
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2021-11-13 06:00:00