Manovra, Meloni: «Ci sono tre tasse piatte: aiutiamo il ceto medio. Un mese di congedo parentale all’80%»

Manovra, Meloni: «Ci sono tre tasse piatte: aiutiamo il ceto medio. Un mese di congedo parentale all’80%»

Manovra, Meloni: «Ci sono tre tasse piatte: aiutiamo il ceto medio. Un mese di congedo parentale all’80%»



Bollette calmierate per famiglie con 15mila euro Isee

“Un’altra scelta riguarda le famiglie. Lo Stato interviene per calmierare le bollette per le famiglie, prima con un Isee massimo di 12.000 euro e noi lo portiamo a 15 mila euro. La platea per le famiglie si allarga ma chiaramente la misura è per quelle più bisognose e vale 9 miliardi di euro” ha annunciato la premier.

Un mese di congedo parentale in più retribuito all’80%

“Sul congedo parentale: io ho sempre pensato che molte madri non se lo potessero permettere con il 30% della retribuzione. Noi abbiamo aggiunto un mese di congedo facoltativo retribuito all’80% e utilizzabile fino al sesto anno di vita. Una sorta di salvadanaio del tempo senza ritrovarsi in condizione economiche difficili” ha spiegato Meloni. Sempre sul pacchetto famiglie: “I provvedimenti per la famiglia e natalità valgono un miliardo di e mezzo di euro, una scelta che non ha molti precedenti. L’assegno unico viene aumentato del 50% a tutti per il primo anno di vita del bambino, del 50% per tre anni per le famiglie numerose. L’Iva su tutti i prodotti della prima infanzia sarà al 5% e anche per quello che riguarda i dispositivi igienici femminili non compostabili, vengono confermate le misure per acquisto della prima dimora sulle giovani coppie”.

Pensioni, sopra i 5mila indicizzazione fino a 35%

Quanto al capitolo previdenza, «rivaluteremo le pensioni – dice Meloni – con le minime al 120% ma con un meccanismo di aumento fino a 2000 euro ma poi mano a mano l’aumento diminuisce fino alle pensioni oltre 10 volte la minima, cioè sopra i 5mila per le quali l’indicizzazione la finiamo al 35%».

No taglio Iva pane ma 500 mln per beni a prezzi ridotti

“Non abbiamo fatta quella scelta perchè non potendo distinguere il reddito di chi acquista quei beni, la misura sarebbe andata anche a chi non ne aveva bisogno”. Così ha detto la premier Giorgia Meloni spiegando perché non è stata introdotta la cancellazione dell’Iva su beni primari come pane e latte. Meloni l’ha detto nella conferenza stampa dopo l’approvazione della manovra. “Abbiamo pensato di selezionare alcuni alimenti – ha aggiunto – e usare 500 milioni per abbassare il prezzo su quei beni usando la rete dei Comuni e abbiamo in mente di fare un appello ai produttori e distributori per aiutarci. Diremo chi aderirà, calmierando il prezzo, e quindi diremo quali hanno aderito alla nostra iniziativa e dove si possono spendere quelle risorse”.

Rdc, lo Stato non può occuparsi di persone da 18 a 60 anni

“Vedo forze politiche che chiamano la piazza per le misure sul reddito di cittadinanza. Va bene tutto però vorrei sapere se chi lo ha pensato lo ha immaginato come uno strumento dello Stato per occuparsi delle persone dai 18 ai 60 anni. C’è gente che lo prende da tre anni evidentemente non ha funzionato o per alcuni italiani deve andare all’infinito io credo che lo Stato debba occuparsi di loro a trovare un posto di lavoro”. Inoltre la premier ha chiarito che «per la percezione del reddito c’è l’obbligo di presenza sul territorio nazionale perchè in tanti casi le persone lo percepiscono ma non sono in Italia». «Avremmo avuto bisogno di più tempo per fare una riforma complessiva, che faremo – ha aggiunto Meloni – ma intanto stabiliamo che si continua a tutelare chi non può lavorare, disabili, anziani, famiglie prive di reddito con minori a carico, donne in gravidanza. Per gli altri il reddito di cittadinanza sarà abolito alla fine del 2023, non si potrà utilizzare per più di 8 mesi e decade al rifiuto della prima offerta di lavoro, ovviamente. Andiamo verso la fine del Reddito di cittadinanza per chi ha la possibilità di lavorare» ha sintetizzato Meloni. La ministra del Lavoro Marina Calderone, rispondendo a una domanda, ha poi aggiunto: «Stiamo lavorando per rivedere tutto il sistema dei controlli. Il fatto che si utilizzi l’autocertificazione è dato dal fatto che i controlli venivano fatti ex post perché la tempistica di corresponsione (30 giorni) non consentiva un controllo puntuale. Stiamo parlando anche con l’Inps per cercare di mettere a sistema i controlli utilizzando al meglio le informazioni e le banche dati».



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