Maradona: Lacrime,cori e maglia in cielo, Boca ricorda Diego – Campania

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La ‘Bombonera’ celebra idolo ‘eterno’, poi Gimnasia vince


(ANSA) – BUENOS AIRES, 31 OTT – Per chi c’era è stato
impossibile non piangere o non emozionarsi. Ieri sera alla
‘Bombonera’ si sono sfidate il Boca Juniors, la squadra di cui
Diego Armando Maradona era tifoso fin da bambino e di cui poi è
stato simbolo da giocatore, e Gimnasia La Plata, il club che ha
allenato prima di operarsi al cervello e poi finire i suoi
giorni. Ma ieri sarebbe stato anche il 61/o compleanno del ‘Pibe
de Oro’ e, come sta avvenendo in tutti gli stadi d’Argentina, è
stata l’occasione di celebrare il mito di un fuoriclasse che non
sarà mai dimenticato.
   
Così l’immagine di Diego in maglia Boca è stata messa al centro
del campo prima del calcio d’inizio, mentre i giocatori delle
due squadre sono entrati in campo indossando una maglietta con
l’immagine del suo volto. La figlia Dalma ha ricevuto in dono
una maglia del Boca incorniciata con il numero 10 (e come poteva
essere diversamente?) e il cognome che anche lei porta. Non è
riuscita a trattenere le lacrime, poi ha lasciato il terreno di
gioco ed è andata a mettersi nel palco dove tante volte ha
seguito le partite del Boca insieme al padre, e dove questa
volta c’era la sorella Giannina. Al 10′ del primo tempo, quando
l’arbitro ha sospeso la partita, la Bombonera è stata scossa fin
dalle fondamenta per le grida e gli applausi ininterrotti per
Diego. Bandiere, cori, striscioni, è stato un tripudio, mentre
in cielo, trascinata da palloncini blu e gialli, è volata una
maglia numero 10 e con ‘Maradona’, questa volta del Boca e non
della nazionale argentina come negli altri stadi del paese.
   
Tutto ciò mentre Dalma, ma non solo lei, piangeva a dirotto.
   
Alla fine il Boca ha perso, per 1-0, ma anche se la sconfitta
fa male quasi nessuno ci ha fatto caso. I pensieri erano tutti
per Maradona, compresi quelli della ‘Pulce’ Rodriguez, che dopo
aver trasformato il rigore decisivo per il Gimnasia ha baciato
la patch che aveva sulla maglia con l’immagine di colui che
l’anno scorso era il suo allenatore. “Diego eterno” c’era
scritto su uno striscione che a fine partita era ancora lì, e
nessuno vorrà levarlo. (ANSA).
   

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